giovedì 20 maggio 2010

Summer Student Festival 2010 - 2 Giugno: SIC ALPS (Drag City, USA) + Father Murphy (Madcap Collective) + Slumberwood (A Silent Place)

2 Giugno 2010 @ Golena San Massimo, Padova:

SIC ALPS (DragCity/Siltbreeze, USA)

















http://www.sicalps.com

Sic Alps è una band californiana nata da una costola degli Hospitals (la line-up del primo album comprendeva, tra gli altri, proprio Adam Stonehouse, poi rimpiazzato da Matt Hartman, oltre a Bianca Sparta delle Erase Errata).
Il magazine Onda Rock li definisce come una "heavy-garage-psych-band, quasi dei Plastic Crimewave Sound ancor più derelitti e lo-fi, o dei Royal Trux intrappolati in una morfinica indolenza à la Syd Barrett".
Il loro ultimo disco è "U.S.EZ"uscito per la benemerita SILTBREEZE di Philadelphia (tra gli altri Sebadoh e Us Girls), che, oltre ad aver avuto ottimi apprezzamenti da parte della stampa specializzata, ha visto la band suonare in lungo e in largo sia negli USA che in Europa.
E questo 2010 sembra proprio essere il loro anno. Dopo infatti aver aperto le date dell'utlimo tour americano dei SONIC YOUTH, Sic Alps sono stati chiamati dai PAVEMENT per suonare alle date soldout inglesi della riunita formazione di Stockton, più seguirli in quelle dell'ATP Festival e dello spagnolo PRIMAVERA.
Particolare azzeccata sembra poi questa loro descrizione fatta dal magazine FakeJazz.com " I Sic Alps da San Francisco hanno un loro particolare approccio alla psichedelia, dove il riverbero mantiene un ruolo chiave, con una varia scala di effetti che però garantisce, rispetto ad alcuni loro predecessori dei '60, un suono più organico. Ma il prodotto finale riesce comunque in qualche modo a risultare qualcosa ancora più imperfetto, crudo, quasi a voler tratteggiare dei particolari con un'accetta..."



+ Father Murphy (Boring Machines/Madcap Collective)













http://www.maledetto.it/fathermurphy http://www.myspace.com/reverendmurphy

Father Murphy è il nome con cui lo scrittore William Seward Burroughs appare nel film "Drugstore cowboy" del fu Gus Van Sant, come anche il protagonista di una, se non più, routine scritte dall'autore stesso. Una di queste, che tratta appunto di un prete tossico che, durante la vigilia di Natale trova una valigia con all'interno un corpo fatto a pezzi, è stata musicata da Kurdt Cobain, ed edita in un disco dal titolo "The Priest: they called Him".

Ma Father Murphy è anche il protagonista di una Leggenda a cui sembra ispirarsi un'omonima band italiana, inizialmente collettivo non ben definito, in seguito composta da freddie Murphy (tra i fondatori del Madcap Collective), Chiara Lee, e il vicario Vittorio Demarin.

Ecco come inizia questa Leggenda:

"In una calda calda estate, il reverendo Murphy ebbe due figli: freddie e la piccola Chiara Lee".

Dopo essersi addormentati per alcuni anni, freddie a Brooklin e la Lee in Cina, finalmente si ritrovarono a Venezia, dove il vicario Vittorio Demarin, incarnazione dell’eroe biblico GVitron, li battezzò.

L’avvenuta conversione non poteva che confrontarsi con le quaranta notti e i quaranta giorni passati sfidando le tentazioni di Satana nel deserto. Solo al termine di questo periodo le Rivelazioni avrebbero potuto aprirsi nel loro messaggio più grande.

Ma questo era ieri.

...Lui ci ha detto di voltarci verso il Sole, sento qualcuno dire. Il Presente di Father Murphy si compie nell'Eresia, aggiungo io."

La band è stata caratterizzata, nei primi anni di vita, da repentini cambi di stile, associabili più al seguire una sorta di piano predeterminato, quasi una predestinazione, che al mero esercizio stilistico. E quindi, dal lo-fi sghembo e irridente degli inizi, si è ben presto passati ad una psichedelia acustica figlia del Barrett solista, quanto degli Os Mutantes dei primi tre dischi, mixati dall'ironia del buon John Lydon. A questo capitolo della loro esperienza la band si riferisce come alle "Rivelazioni". Dopo un'intensa attività live, in Italia quanto in Europa, il cammino del gruppo sembra affrontare le famose tentazioni di Satana, per compiersi quindi, non tanto nell'ortodossia, ma in una pura e ritrovata furia eretica, dove eresia è però usata nel suo significato primario, ovvero scelta.

Eccoci quindi arrivare a quel "...and He Told us to turn to the Sun", concept appunto sull'Eresia (uscito in Europa per Boring Machines il primo dicembre 2008, e negli Usa/Uk/Giappone via AAGOO Records lo scorso agosto), presentato sinora dal vivo in Italia, Germania, Olanda, Belgio, Slovenia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Austria, Francia, Svizzera, Inghilterra, Scozia, Stati Uniti, che è valso alla band, oltre ad una lunghissima serie di concerti, anche le attenzioni di Julian Cope, Michael Gira, John Dieterich dei Deerhoof (che li han voluti con loro nel palco al recente Sonic City Festival in Belgio), Carla Bozulich/Evangelista, con cui la band ha condiviso varie volte il palco… e, tra le altre, riviste come The Wire, NME, Foxy Digitalis, Uncut…

Il prossimo settembre uscirà un nuovo capitolo di questa Leggenda. Sembra infatti che la band si sia già indirizzata ad un misticismo scuro, devoto al concetto di preghiera continua, comunque contraddistinto da una forte quanto necessaria dose di autoironia. Un nuovo EP, composto da 4 pezzi (tra cui una cover del buon L. Cohen) dal titolo “NO ROOM FOR THE WEAK”, che uscirà in formato 10’’ per AAGOO records, mentre in CD per Boring Machines, rinnovando la già ampiamente collaudata collaborazione tra le due etichette.

Per presentare il nuovo EP I Murphy torneranno negli USA a settembre per l’ennesimo tour, per poi concentrarsi sul vecchio continente durante l’autunno.

+ Slumberwood (A Silent Place)









http://www.myspace.com/slumberwood

Nati alla fine del 2006 dalle ceneri di differenti progetti, e cogliendo ispirazione musicale e non da artisti tra loro diversissimi come This Heat, Big Star, Nurse With Wound e Werner Herzog, gli Slumberwood hanno lentamente distillato per il loro esordio una mistura di psichedelia pastorale, elettronica sporca e rumorismo allucinato, capace di coniugare Popol Vuh e Butthole Surfers con un’inconfondibile italianità nella scelta delle melodie. Temperando le pulsioni più avanguardistiche con un innato gusto pop, Yawling Night Songs passa senza sforzo dal krautrock ipnotico dell’iniziale Yahoo alla pura demenza di Galline, senza dimenticare la quiete campestre di Thru Crop Fields e il finto blues padano de Il Verme Solitario. E se è perfettamente logico che a chiudere l’album sia la danza mediterranea di The Bride Side, gli autentici tour-de-force del disco sono forse Help me Grandpa, tutta notti stellate e licantropiche corse nei boschi, e la cover/totale-reinvenzione di Mr Sandman, in origine gioiello doo-wop delle Chordettes e qui trasformato in un dilatato, disperato incubo lisergico alla David Lynch.
Sospeso da qualche parte tra le nebbie euganee e una favola dei fratelli Grimm, Yawling Night Songs è un canto naif intonato in onore del mistero e della bellezza della vita.


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