sabato 29 novembre 2008

Pulse#100



















dalle 19.00 in poi...


Housefestivalle!

per il 100 si torna a casa...
un pulse che è anche un tiskotansi ma un po' pure un pressplay, ma pure un festone e magari un'installazione urbana, ma nondimeno un po' pop sagra con lotteria annessa e convegno con gadget.

le cose facili ci schifano...

segue lista vagheggiata di cose che succederanno domani sera, in quel di via tartini 4

premessa:
la festa è su due piani.
piano 1 e piano 2, con i rispettivi omologhi salotti e corridoi, bagni e vediamo se riservare un destino pure al vano scale.

all'ingresso esibiremo dettagliato programma con ora piano e spazio interessato


dj set a volontà (in num>=7), si parte piano, si decolla decisi e si va gradualmente in propaganza fulgida (poi quando arriva la polizia si scema...)
in ordine rigorosamente alfabetico:

Blonde Equal Stupid
Bntmrc77
cool.spring
Iamm
Ivn
PressPlay ppl
Sergio Wow

et alter


musici vari, set elettro/&/acustici
Be Invisible now!
Kings of tuna + Iamm
Entr'acte (1924) di Renè Clair musicato (quelli del post-polizia...)



performance ....
almeno in numero di due:

desktop desktop dubbia peffommance Nikky -- da RRoma ...


Ipazia (Bologna) :
2 performer in un luogo chiuso e piccolo (bagno piccolo), nel quale verranno installati dei microfoni, saranno ripresi da una videocamera con night shot, la quale, collegata da un videoproiettore, manderà in proiezione live la performance, che sarà quindi fruibile solo mediante videoproiezione. i dati sonori raccolti dai microfoni verranno elaborati live e rimandati in output nella sala in cui sarà installato il videoproiettore.



in più lotteria popolare + ricchi cotillons e solito mangiabevi
potremmo iniziare alle 19...
chi prima viene più vede/sente/simuove

a domani
burning down the house
with a little help from our friends

la scaletta ve la diciamo domani...



martedì 25 novembre 2008

The Dodos (French Kiss, USA) @ StalkeR*eloaded - 25 Novembre 09








http://dodosmusic.net/

http://www.myspace.com/thedodos

Vi aspettavate il 100?

invece con un arbitrario artificio nella cardinalità, tergiversiamo ancora un attimino permettendoci di considerare il concerto dei Dodos come pulse99 (bis!) e di non avventurarci ancora nelle ignote lande delle serate a tre cifre.
E anche se dedicheremo esplicitamente a tale ricorrenza la serata di sabato prossimo, 29 Novembre (convenzionalmente, appunto pulse#100), saranno proprio i sei eventi che partono da martedì, distribuiti nei successivi venti giorni il modo implicito di celebrare il nostro primo centinaio di concerti.
Pulse#100: stiamo ancora settando la line up, presto notizie fresche sul blog, che pian piano comincierà a funzionare e a svilupparsi, sia in prospettiva futura, aggiornandovi sugli eventi in calendario, sia in retrospettiva, caricando via via le newsletter relative al centinaio di eventi che andiamo lasciandoci alle spalle (per ora siamo all'87, ce la si può fare!).
Concertone, dunque: The Dodos + El Cijo.
Una di sole due date su suolo italiano, questa doveva essere una cosa ancor più succosa, con l'apertura a cura dei Ruby Suns, band SubPop, che nominiamo qui non solo per dovere di cronaca e generare rimpianti, ma proprio perché va bene sapere che esistono, son freschi e pure ganzi:
dategli un ascolto http://www.myspace.com/therubysuns

Dodos
Tanto per cominciare il nome ci sta alla grande: un po' per l'esoticità che rispecchia certamente certe africanerie percussive, ma soprattutto perché imbattersi in un duo capace di una tale sintesi di scrittura intrigante e potente dinamicità è un evento che avremmo detto vantasse appunto la medesima probabilità di incontrare un esemplare dei pennuti estintisi alla fine del 1600 nelle isole Mauritius.
E invece certe cose per fortuna accadono, ed ecco che inizia il 2008, spunta fuori un disco che si chiama Visiter, lo edita negli USA la French Kiss, la stessa di Les Savy Fav, e la Wichita in Europa (quelli di Bloc Party...), e ne sono autori una coppia di ragazzetti di Frisco, capaci di fare in due quello che nemmeno band in supersteroidi o intere comuni di fricchettoni barbuti sembrano essere in grado oramai di proporci: coniugare la forma canzone (quella di una volta, dalla melodia che incanta, chiamala folk o pop, poco cambia) con strutture articolate e tese che invece di oscurarne la poesia ne esaltino gli slanci e mantengano l'atmosfera febbrile ed eccitante.
Una chitarra acustica maneggiata con sapienza da Meric Long (talento.1: drago del fingerpicking, voce a la David Byrne ma con inflessioni countreggianti, passato di trombonista e passione per strumenti percussivi africani e vibrafono), delicatamente arpeggiata come violentemente slabbrata all'occorrenza, e le percussioni di Logan Kroeber (talento.2: una volta batterista in gruppi progressive/metal, fortunatamente passato sulla riva giusta, molto tribal-percussivo e decisamente più simpatizzante per pelli e tamburi che per piatti e cymbals assortiti) costituiscono il telaio su cui Visiter robustamente poggia.
Concludono l'opera, in qualità di elementi di secondo piano, ma decisivi nel far suonare il disco così candido e urgente al contempo, le doppie voci sapientemente dosate, un banjo o un paino che spuntan qui e lì, il cameo dei duetti vocali con la delicata cantautrice di Portland Laura Gibson (in Walking e Undeclared...), una distorsione sulla chitarra (sempre quella, l'acustica), dei fiati a sottolineare i passaggi solenni e una cura maniacale nella registrazione dei vari strumenti.
Il disco è un'ora di mistura perfettamente equilibrata di turbo folk, blues in molho psichedelico e fingerpicking stratificato, il tutto scorre coinvolgente e avvincente, aiutato in ciò dal suo essere pensato come un flusso ininterrotto, che vede succedersi quasi senza soluzione di continuità picchi stilistici, pezzoni quali Red and Purple, Fools, Joe's Waltz, Winter, e ancora Jodi, Ashley, Season, God?...

Al che direte voi: "edalvivocomesifa??"
Dato che sono avanti, i ragazzi han pensato anche a questo: live se ne vengono con un terzo personaggio deputato a suonare tutto ciò che sul disco non sia chitarra o percussioni ( ad onor del vero batte anche lui, ma su di un bidone...).
Ma sembrerebbe in realtà la potenza che i due sprigionano già da soli basti a fare impallidire combo ben più rodati e numerosi.

Cheddire ancora?
I Dodos han fatto da supporter al tour statunitense di Akron Family e (pensa te) Jennifer Gentle in primavera e sarà la volta dei padovani di restituire il favore, prendendo il posto lasciato vacante da Ruby Suns per le restanti date del tour europeo.
Nell'estate 2008 i Dodos si son cacciati, nell'azzeccato ruolo di "band rivelazione", la maggior parte dei festival estivi cazzuti al di là e al di qua dell'oceano.

i riferimenti, copiosi: Akron/Family, Devendra Banhart, Animal Collective, Eno / Byrne, Gordon Gano e chi più ne ha.....



In sostituzione dei Ruby Suns dicevamo abbiamo gli anconetani El Cijo,
fall out del collettivo cinematografico "Il Posto delle Fragole", che memori della scuola Yuppie Flu tendono un agguato alla materia indie-folk nascondendosi dietro al cespuglio pre-war, guadagnandosi così le sperticate lodi del direttore di Blow Up:

[...]Piazzi stancamente il cd sul lettore e lo fai scorrere per due minuti per capire di che si tratta e quindi a chi indirizzarlo; una favola quotidiana. Il problema nasce quando quel CD resta sul lettore e non vuol sapere di andarsene fino a che non arriva alla fine [...] La musica del disco- registrazione effettuata a Memphis è country/folk jazz acustico che potrebbe ric ordar uno swing senza fiati (Every Woman) ma che tocca soprattutto le corde del più elegante e raffinato cantautorato jazzy, che porta alla memoria i Violent femmes ma anche i T-Rex, che vive nell'attualità ma ha un cuore molto antico .Strumentisti abili e scrittori già di tutto rispetto, gli El Cijo lasciano veramente a bocca aperta per la qualità superlativa che hanno saputo esprimere già al primo passo: bravissimi. (8)
Stefano Isidoro Bianchi recensione di Bonjour My Love
Blow Up # 126

http://www.myspace.com/elcijo



intanto il comunicato:

In Italia per sole due date gli americani The Dodos.
‘Visiter’ è il secondo album pubblicato dai californiani The Dodos, originari di San Francisco. Folk, pop, rock, punk tutto insieme per un risultato unico ed originale. I The Dodos sono una delle formazioni più interessanti degli ultimi anni, capaci di rifuggire la classificazione di indie e aspirare ad una carriera basata sulla freschezza ed intensità del loro sound. La band è composta da Meric Long e Logan Kroeber ed il loro secondo album ‘Visiter’ è uscito prima negli states per la French Kiss, storica label di Hold Steady e Les Savy Fav, e dopo ripubblicato in Europa dalla sempre attenta Wichita (Bloc Party e Cribs). Ciò che stupisce della band è come solo in due creino della musica articolata in cui percussioni e chitarre acustiche si sposano con la bellissima voce country alternative di Meric Long.
La musica dei Dodos è unica, folk di nuova fattura dalla città che ha dato i natali alla scena psichedelica degli anni sessanta e ha visto passare per le sue colline i più importanti cantori della passata generazione. Tamburelli, chitarre acustiche e ritmiche sincopate ma nello spirito del presente più che in quello dei Nuggets anni sessanta.
Con ‘Visiter’ i Dodos sembra abbiano colpito nel segno, partorendo una creatura che la stampa ha adorato e che giorno dopo giorno richiama nuovi fan. I The Dodos sono catchy e moderni, con un sound morbido e differente da quanto fatto in precedenza dalla scuola USA. Se gli Architecture In Helsinki sviluppassero un suono meno elettronico suonerebbero come i Dodos e sarebbero fenomenali.
Non pensate alla musica di Crosby, Stills Nash e Young ma ad una moderna indie rock band che ama suonare seguendo i dettami del folk. Meric Long e Logan Kroeber sono due geni e di loro si parlerà ancora parecchio.


poi una recensione in english:

Pitchfork Media
April 2008
8.5 Best New Music
“Visiter alternates between longer, more improvisatory material and near-interludes, which can leave a slightly spotty impression on its first few listens. With more exposure, the record reveals the celebratory acoustics of Led Zeppelin III or a more song-oriented take on tourmates Akron/Family. Playing with infectious fervor, Long runs through tricky blues-boxing and molten slide riffs on the galloping "Paint the Rust" and the second half of the epic "Joe's Waltz".

Visiter's second half is anchored by "The Season" and "God?", two massive shapeshifters that help define the record. Long and Kroeber here don't seem wedded to power duo minimalism-- and it's intriguing to wonder how they could incorporate their backgrounds in metal, African Ewe drumming, and gamelan beyond a sense of rhythmic intensity. These possibilities could also make more streamlined, Magnetic Fields-like numbers "Winter" and "Undeclared" seem vanilla by comparison to some, but by making room for both, Visiter ends up being one of the most welcoming (and welcome) records of 2008 so far.“

ecco il video sull campagna obamiana


e invece le due registrazioni alla radio NPR,

Red and Purple


e Fools


mercoledì 5 novembre 2008

Blondie Equal Stupid @ Boldù Venezia

Pulse#99? - TiskoTansi/2

MERCOLEDI 05 NOVEMBRE h. 21.30
Blondie Equal Stupid dj-set
http://www.tankyou.it/images/07_09_21_soon-or-later-handpainted-poster.jpg

(minimal/techno/romantica) http://www.myspace.com/blondieequaltecno

TISKO TANSI, DISCO DANSI @ BOLDU' (Cannaregio 6000)
h. 21.30 VENEZIA
ingresso gratuito con tessera




Blondie Equal Stupid è il progetto techno di Lorenzo, la metà venexiana dei Tank Boys, coppia di grafici/designer
responsabili tra l'altro della promozione delle ultime due edizioni del Summer Student Festival (je t'aime? sì: loro), nonché motore primo delle serate TiskoTansi.

Per chi c'era al SSF 08, era a carico suo e di IVN fornire il collante per la serata in cui suonarono Icarus, lunedì 2 giugno...
A Blondie Equal Stupid di certo piace la techno classica, la coerenza detroitiana e il rigore formale della minimal teutonica,
il tutto declinato secondo la sua nota estetica asciutta.
Il rispetto per la forma non lo distoglie comunque dalla ricerca fondante che lo spinge a comporre insieme elementi espressivi,
ovvero quella del (com)muovere chi ascolta suscitandone le emozioni con diretta delicatezza.
Eroi: Thomas Schumacher, James Holden, la Kompakt tutta...
Die Brutal Tanz!

La selezione di apertura sarà a cura di chi vi scrive, un'oretta di set pescata tra quello che Pulse ha già proposto
e quello che spera di proporre, per non parlare poi di quello che non riuscirà mai a proporre :(
menù minima(l)mente dance oriented, sound synthpatico, arpeggiatore selvaggio armato e pronto al fuoco.
Pro.pulse...

















nella prossima missiva rifacciamo il punto della situazione, con i concerti in avvicinamento di:
DODOS (25/11), HAUSCHKA (5/12), YACHT (10/12), SYLVAIN CHAVEAU (12/12)
e altro che stiamo approntando per far fronte alla cardinalità incalzante (seppur arbitraria)