martedì 28 febbraio 2012

188: LOCH LOMOND ME.29.2 @ La Mela di Newton, PD -/- 189:COMA STEREO SLO) @ Dirtmor, TV

Ancora due appuntamenti Pulse questa settimana,
uno è l'usuale
mercoledì, stasera presso
La Mela di Newton con i numerosi Loch Lomond da Portland
poi come preannunciato andiamo in gita a Treviso, con Coma Stereo, dalla Slovenia ospitati da e in collaborazione con Dirtmor.


Pulse#188

Pulse e Repeat, in collaborazione con la Mela di Newton
presentano:

LOCH LOMOND (USA, Chemikal Underground)
loch lomond
[ Psych folk/ pop songs ] http://www.lochlomondmusic.com/

Mercoledì 29 Febbraio, h. 21
@ La Mela di Newton
via della Paglia, 2 - Padova


Come si anticipava nel dispaccio della settimana scorsa, siamo qui a chiudere in bellezza anche i mercoledì di febbraio, 5 eccezionalmente con questo bonus bisestile.
Settimo appuntamento dunque del ciclo del mercoledì alla Mela, e di 7 elementi sembra essere composta la formazione che Ritchie Young ha assemblato per il suo progetto Loch Lomond.
In tour per presentare il loro nuovo EP di imminentissima uscita per la Chemikal Underground dei Mogwai, i portlandiani mettono in campo oggi la seguente strumentazione: chitarra, tromba, vibrafono, glockenspiel, contrabbasso et alter.

"Inizialmente volevo chiamare la band The Mountains, ma in quel momento c'erano molte band con quel nome o similari, e non volevo assolutamente che fossimo associati a certe atmosfere blue-grass. Ordinammo qualche nastro di registrazione da un pollice su eBay, e quando la spedizione arrivò dall'Inghilterra o dalla Scozia, aveva un pezzo di nastro con su scritto "Loch Lomond", così lo abbiamo inserito nel nostro hard drive quando stavamo salvando un po' di materiale, e semplicemente era quel genere di nome che poteva funzionare per la band. Onestamente non sapevo fosse il nome di un lago in Scozia. Nonostante sapessi fosse un lago, non ne conoscevo la collocazione geografica."
RITCHIE YOUNG [PASTE MAGAZINE].

Fu così che una band del Pacifico scelse come nome quello del più grande lago di tutta la Gran Bretagna. Quale che fosse, destino o semplicemente una tariffa postale ed un pacchetto fortunoso, Loch Lomond si ritrovano sotto contratto con la scozzese Chemikal Underground, innamoratasi sin da subito delle raffinate capacità melodiche in stile (primi) R.E.M.,dei tratti psych-folk à la Mercury Rev e degli arrangiamenti fiabeschi che rimandano a quelli deiThe Decemberists.

Collettivo originario di Portland, Oregon, il progetto Loch Lomond nasce nel 2003 come avventura solista di Ritchie Young. A onor del vero, bisogna ammettere che la maggior parte dei progetti solisti non si avvalgono del contributo di oltre 30 musicisti, ma tutto questo sta semplicemente ad indicare quanto fosse in evoluzione la line-up dei Loch Lomond almeno sino al 2007 (quando uscì il secondo album "Paper The Walls"). Appena trovata una certa stabilità con una formazione composta da sei elementi, i Loch Lomond finirono di registrare, nel 2008, il materiale di "Little Me Will Start A Storm". L'uscita del disco però subì un certo rallentamento a causa dei missaggi e soprattutto della buona notizia del tour in supporto dei concittadini The Decemberists. Nonostante il ritardo nel finire il disco, suonare con i The Decemberists fu per la band un'esperienza più che positiva, oltre ad aver instaurato una profonda amicizia.

Spiega Ritchie:
"The Decemberists sono stati molto carini con noi. Realmente ci hanno catapultati da una realtà locale a quella nazionale, passando da suonare in piccoli club da 100 persone a sale concerti da oltre 4.000. Ci sono tuttora molto vicini. Chris Funk suona dal vivo con noi qualche volta e la band viene spesso a vederci dal vivo".

Il missaggio poi fu completato da una nutrita schiera di produttori: Tucker Martine (R.E.M./The Decemberists), Tony Lasg (Elliott Smit/Dandy Warhols), Kevin Robinson (Viva Voce), Adam Selzer (M Ward/Norfolk & Western) e Jeff Stuart Saltzman (Stephen Malkmus/Sleater Kinney). Da così tante menti è stato tirato fuori ben più di un album, ma anche del materiale che è andato a comporre l'EP che lo precede "Night Bats EP". Un'uscita che, grazie ad un ciclista acrobatico professionista originario dell'isola di Skye, renderà la band assai popolare. Già famoso e fenomeno del web infatti, Danny MacAskill decise di usare un brano dei Loch Lomond 'Wax And Wire' per un nuovo clip/documentario, "
Way Back Home" che stava preparando da mettere on-line.

Così la racconta Ritchie:
"Ricevemmo una mail da Danny che chiedeva di usare il brano. Ci mandò un link che io stupidamente non aprii (...se solo avessi saputo quanto talentuoso fosse e quando fossero spettacolari le sue performance). Avevo avuto un atteggiamento del tipo, sì certo fanne quel che vuoi, se poi fai dei soldi facci sapere. Circa un mese dopo, quando avevo dimenticato tutta la storia, ho cominciato a ricevere messaggi da molti amici sparsi nel paese che ci facevano i compimenti. Ero realmente confuso. Così sono entrato in internet ed il documentario di Danny, con il nostro brano, era in homepage di YouTube. Saremo eternamente grati a Danny"

Grazie quindi alla popolarità ottenuta dal film di MacAskill (la band incontrò Chemikal Underground mentre era ad Edimburgo per promuovere il film per la Red Bull), i Loch Lomond hanno fatto uscire "Little Me Will Start A Storm" anche in Europa (il disco è già disponibile negli USA), con l'aggiunta di due tracce bonus ('Tic' e 'Mad of Ink'), non disponibili nell'edizione americana. Il disco mostra non solo le immense capacità di scrittura di Ritchie, ma anche degli arrangiamenti meravigliosi preparati da musicisti sublimi. La bellezza dei suoni dei Loch Lomond risiede nella loro moderazione, la band sa benissimo quando alzare i toni o viceversa abbassarli, un'abilità descritta alla perfezione con le armonie di 'Egg Song' e nella strumentale 'Water Bells'.

Sarebbe impossibile comunque apprezzare in pieno il disco se non si fa un riferimento particolare alla straordinaria voce di Ritchie Young: un minuto è un tenore ('Blood Bank'), quello dopo canta in falsetto ('Earth Has Moved Again'). La sua voce contribuisce non poco alla qualità delle canzoni. Le influenze della band possono essere cercate ovunque, ma con i Loch Lomond è un gioco ancor più complicato: oltre ai punti di riferimenti sopra citati, ci sono riferimenti ai Fleetwood Mac ('Blue Lead Fences') e al chamber-folk dei Fleet Foxes.

Anche per questo appuntamento, sarà attivo lo streaming live su:

http://pleaserepeat.it/

http://pulsedata.blogspot.com/

A stasera!
Ingresso: 3 o più secondo sentimento

Com. ris. Soci Arci


passiamo a Venerdì, in trasferta:

Pulse#189

Pulse in collaborazione con DIRTMOR
presenta:


COMA STEREO (SLO, Solar Pulse)
coma stereo
[Tangerine Dream meet sci fi ] http://www.comastereo.com/shows.htm

Venerdì 2 Marzo, h. 21.30
@
DIRTMOR/Prc - via Pisa 13 (sotto la torre) - Treviso
per indicazioni stradali cliccare qui (consigliato!)

Gita a Treviso, si diceva, a trovare Dirtmor, collettivo più che spontaneo di kamikaze culturali, decisi a portare musica bislacca e stridente nel territorio di Treviso, da sempre città nota per la sua positiva tensione nei confronti di quanto è nuovo, fresco e disinteressato, si sa!

Prima collaborazione questa che vede sotto i riflettori un'ottima band segnalataci da Federico Father Murphy via Sinister Noise.
Registriamo inoltre con simpatia e rinforzata fiducia nelle coincidenze costruttive la simpatica circostanza per cui la band fa parte di un'entità multiforme (etichetta booking promo) a nome Solar Pulse.
Names matter!

La band Coma Stereo si forma nel 2004. Nel primo anno i 4 musicisti decidono di non fare concerti, ma di dedicarsi esclusivamente al creare un suono che possa contraddistinguerli.

Cedono però alle lusinghe dell'attività live, iniziando ad aprire a concerti di The Silver Mt. Zion Orchestra and Tralala Band e Damo Suzuki. Tutti e quattro risiedono per un periodo nel centro culturale Pekarna di Maribor, dove decidono anche di fondare una loro label/agenzia di booking, dal nome Solar Pulse, con cui iniziare ad organizzare al meglio la propria attività.

Solar Pulse continua ad essere sia la loro etichetta che la loro agenzia di booking, oltre ad aver creato solidi legami con realtà nazionali ed internazionali durante gli anni.
Il primo album della band è quindi del 2006, che vede l'inizio del sodalizio con Hrvoje Niksic dei Tena Novak (produttore di tutti i loro successivi album sempre registrati nel famoso studio di Zagabria, Croazia).
La band quindi inizia ad incrementare la propria attività dal vivo, intraprendendo uno dopo l'altro diversi tour europei, tra cui uno di spalla a 31 knots.

Del 2007 è un EP/maxi single uscito per l'italiana Marsiglia Records, mentre il secondo full lenght della band è del 2009.
Nel 2010 quindi escono loro pezzi in svariate compilation, tra cui per "Quit having fun" della nostra beneamata Boring Machines, per quindi arrivare al 2011 che vede la band chiudersi in studio per lavorare al terzo disco.

Il nuovo album, una summa dei lavori precedenti, ma anche un passo più deciso per affermare una proprià identità espressiva, sempre registrato a Zagabria, è uscito il 16 febbraio appena passato, a cui segue il presente lungo tour europeo nei mesi di febbraio e marzo.
Per il nuovo album, dal titolo "1000 Mest" (1000 città) la band firma con la label di Lubiana Kapa Records, mantenendo comunque la propria Solar Pulse come agenzia di booking/collettivo.

ascolti in streaming su Bandcamp qui:
http://comastereo.bandcamp.com/album/transgalaktika


A venerdì!
Ingresso: 3 euro



recensioni:

ONDAROCK:

LOCH LOMOND
Little Me Will Start A Storm
(Tender Loving Empire) 2011

Poco tempo passa dalla funkeggiante introduzione di "Blue Lead Fences" e già sembra di assistere alla riunione notturna di una tribù post-apocalittica, le cui giovani facce mascherate emergono e scompaiono a intermittenza nella luce fiammeggiante in mezzo a una radura del Pacific Northwest. Un senso di cauto - e impavido, allo stesso tempo - stupore di fronte a un mondo che si riscopre, improvvisamente, immacolato pervade "Little Me Will Start A Storm", accendendolo di una caparbia personalità, come se i Loch Lomond incarnassero un Signore delle Mosche contemporaneo, più che una di quelle indefinite comunità neo-hippie impersonate dalla compagine alt-folk statunitense di turno. Si palesa così una freschezza data da una visione creativa potente, che trasforma il disco in un'opera coerente, pur nelle numerose sfaccettature musicali che sa offrire.
Un'orgogliosa rivendicazione di autarchia che sopravvive anche ai rimandi più ovvi, ad esempio quello al Neil omonimo ("Egg Song") del leader di questa band di Portland, Ritchie Young, uno dei deus ex machina della scena attuale della città dell'Oregon, attivo non solo come musicista ma come vero e proprio mecenate. Da segnalare il coinvolgimento, suo e del suo gruppo, nel Portland Cello Project e la pubblicazione del disco in questione tramite la concittadina Tender Loving Empire, non solo etichetta discografica, ma anche galleria d'arte e mediateca.

I Loch Lomond sono in effetti una sua creatura - il loro primo disco è suonato interamente da Young stesso - ma hanno assunto nel tempo varie forme, tanto che, tra tour e registrazioni, si sono alternati intorno a lui ben ventinove musicisti. Grandi potenzialità venivano già mostrate nel precedente "Paper The Walls", in cui però il gruppo era ancora appigliato a stilemi convenzionali.
Qui invece, pur riproponendo gli ingredienti affini ad altre band della zona, dai Decemberists ai più recenti Hey Marseilles, (strumenti acustici, coralità, gusto per la canzone pop), il gruppo si mette in proprio, mostrando una caratteristica già ravvisata in altre band emergenti del panorama folk (Wilderness Of Manitoba su tutte): dolci motivi, anche "umili", se vogliamo, si librano in grandi aperture strumentali, sospese su immensi panorami.
Queste ambientazioni richiama il rimbombo che, improvvisamente, espande il dimesso falsetto di Young in "Earth Has Moved Again" (qualcosa di simile avviene anche nei mesmerismi della già citata "Blue Lead Fences"), diffondendosi in un silenzio indisturbato. Progredendo col disco, si comprende che ci si può aspettare di tutto, da una canzone dei Loch Lomond, ma mai che rimanga ferma su posizioni consolidate, come ormai da troppo tempo fanno formazioni anche più conosciute e apprezzate.

Parte del merito va certamente assegnato allo stesso Young, finissimo interprete che, nel corso di "Little Me Will Start A Storm", cambia registro diverse volte, anche nel corso della stessa canzone (si veda la bellissima ballata à la Sufjan Stevens di "Water In Astoria"), passando da un tremolante falsetto, magari, a un cavernoso baritono post-punk, come nella conclusiva "Alice Left With Stockings And Earrings".
Se si aggiunge la produzione, affidata a un team composto da Tucker Martine (Decemberists), Kevin Robinson (Viva Voce) e dal genio nascosto dell'alt-folk Adam Selzer (M Ward), si ottiene un disco dalle robuste e giustificate ambizioni, in cui arrangiamenti tradizionali - di banjo, fiddle, etc. - si sposano magicamente con theremin e altri strumenti meno convenzionali. Un disco davvero mai banale, che dà il suo meglio, forse, nei suoi momenti più fiabeschi, come "Elephants & Little Girls", negli stornelli da menestrello come "Blood Bank" (grande composizione!), con quel riff medievaleggiante che si fa ruspante e chiassoso, come nei Sigur Rós di "Með Suð Í Eyrum Við Spilum Endalaust"
http://www.ondarock.it/recensioni/2011_lochlomond.htm


KOMAKINO:
COMA STEREO
I Can Programme MySelf Whenever I Want To
Marsiglia Rec.


Una suite lunga oltre 20min, come una estasi guardando il mare che muta in tempesta, - Vi ritroverete in mare aperto, è notte, una fredda notte
buia, e riuscirete solo a sentire le onde e il vento che si spezzano, alternati a rallentamenti da ipnosi lisergica. I Coma Stereo sono sloveni, e questo singolo debutto è uscito sulla genovese indie Marsiglia rec; - gli Explosions in the Sky e Godspeed You! Black Emperor non sono lontani, - ci sono cariche di percussioni sapientemente dosate, estro da effetto delay, e gentili arpeggi di chitarra che volitano circolari nella malinconia in esplosioni spirituali. - Una brillante introduzione al sound dei Coma Stereo, - ora, sarebbe ottimo se il successivo singolo/disco segnasse una definitiva differenza all'interno dell'inflazionata scena post-rock (cinematica inclusa).

http://www.inkoma.com/read.asp?id=1040

mercoledì 22 febbraio 2012

live streaming: Above the Tree - 22.2

Watch live streaming video from repeatv at livestream.com

186: Above the Tree (ITA, Locomotiv) ME.22.2 187: I Am Oak (NL, Snowstar) SA.25.2 @ La Mela di Newton, PD

Due appuntamenti Pulse anche questa settimana, entrambi presso La Mela di Newton
il consueto mercoledì, con Above the Tree
il prefestivo sabato con I Am Oak, dall'Olanda
Andiamo con ordine:


Pulse#186

Pulse e Repeat, in collaborazione con la Mela di Newton
presentano:

ABOVE THE TREE (ITA, Locomotiv)
above the tree
[ mantra blues / psychotronica / good stuff, folks ] http://www.myspace.com/bluerevenge1

Mercoledì 22 Febbraio,
h. 21
@ La Mela di Newton
via della Paglia, 2 - Padova

Sesto mercoledì, in compagnia di Repeat e della Mela di Newton, sesta volta che una serata Pulse vede protagonista Marco Bernacchia con il suo progetto Above the Tree,
terza volta alla Mela di Newton.

Oramai chi legge questa newsletter non ha bisogno di grosse presentazioni per quanto riguarda l'opera di Marco Bernacchia: l'abbiamo seguito dal primo incontro, nel 2008, fino ad ora, dopo tre album, diverse uscite minori tra EP e musicassette, centinaia di concerti e chilometri per l'europa .
Qualunque cosa si possa scrivere qui di lui e della sua musica è di parte.
Di nuovo c'è probabilmente giusto da dire che quest'anno è uscito fresco fresco il disco nuovo, "Wild" a nome questa volta di Above the Tree and the E-Side (alla base del cambio di ragione sociale è la collaborazione nel disco con Matteo Sideri che gestisce percussioni e parte dell'elettronica), edito dalla relativamente giovine Locomotiv Records.
Ah sì, il disco è fighissimo. Giuro! Il live, poi... ;)

ROCKERILLA
"Psychedelia goes global...a suggerirlo non c'è soltanto un suono che fa proprie suggestioni
indiefolktroniche di disparata origine e derivazione, ma la stessa tracklist del disco che
rimbalza da una latitudine all'altra del pianeta con la stessa agilità e pertinenza che ne
connotano i visionari e intriganti disegni musicali." (Elio Bussolino)

SENTIREASCOLTARE
"L'avant-blues di Above the tree guadagna in spessore e si irrobustisce grazie alle ritmiche
della E-Side. Wild disegna così psicogeografie insolite, mantriche e allucinate..." (Stefano Pifferi)
http://www.sentireascoltare.com/recensione/9692/above-the-tree-the-e-side-wild.html

BREAKFAST JUMPERS
"Marco Bernacchia incontra Matteo Sideri. Ed è il delirio. Wild è un disco selvaggio nel senso
più forestale, tribale e animale del termine, scatena movimenti incontrollabili guidati da
convulsioni sonore che avranno un'efficacia immadiata sulle vostre ossa. Le tracce si alternano
scovando ogni volta nuovi anfratti del genere elettro-psichedelico che si sono (quasi) inventati.
Otto nuove tracce che vi stupiranno ancora di più nelle live session dove lo spettacolo si
arricchisce di proiezioni e set suggestivi. Imperdibile."


anche per questo appuntamento, sarà attivo lo streaming live su:

http://pleaserepeat.it/

http://pulsedata.blogspot.com/

A stasera!
Ingresso: 2 o più secondo sentimento
Com. ris. Soci Arci



passiamo a Sabato

Pulse#187

Pulse in collaborazione con la Mela di Newton
presenta:
I AM OAK (NL, Snowstar)
i am oak
http://www.iamoak.com http://www.myspace.com/iamoak
[ indie folk / mellow songs ]

Sabato 25 Febbraio,
h. 21
@ La Mela di Newton
via della Paglia, 2 - Padova


I AM OAK è il progetto che ruota intorno alla figura del cantautore olandese Thijs Kuijken .

Dopo due album autoprodotti (l'EP Sou Ka e l'LP Ols Songd) la band approda presso la Snowstar Records pubblicando nel 2010 il disco On Claws, quattordici canzoni composte nella stanza da letto del giovane e talentuoso musicista di Utrecht. Melodie soffici, malinconiche, disegnate dalla voce e dalla chitarra acustica di Thijs ed impreziosite dalla presenza, mai invadente, di banjo, organo, basso e batteria.
Ascolti fragili armonie come On Trees And Birds For e On Oxen e non riesci a credere come questo brillante esempio di musica folk possa provenire dai Paesi Bassi e non dalla sei corde di qualche barbuto songwriter confinato in chissà quale sperduta contea americana.

L'anno scorso gli I AM OAK realizzano il loro secondo album.
Oasem viene accolto in patria tra l'entusiasmo dei media specializzati e l'emittente radiofonica 3voor12 gli assegna il suo 3voor12award come "Best album of the year".
Il suono dei ragazzi olandesi si evolve. L'anima acustica, autentica spina dorsale nel precedente On Claws si fonde ad un utilizzo più diffuso di organi, tastiere, balafon, la batteria batte con più presenza, basso e chitarra elettrica suonano più forti e distorti.

Kuijken si allontana dal folk tradizionale e rendendo omaggio ai suoi idoli indie-folk Bon Iver e Fleet Foxes trova uno stile autentico e assolutamente personale

Ascolta per intero l'album OASEM

Ascolta per intero l'album ON CLAWS




A sabato!
Ingresso: 4 euro
Com. ris. Soci Arci





Prossima data:
Ogni mercoledì Pulse e Repeat con la collaborazione della Mela di Newton vi somministreranno il vostro live intimo di metà settimana.
Stiamo approntando il calendario di Marzo, nel frattempo fatevi un'idea di chi chiuderà in bellezza il mese di febbraio:


Mercoledì 29 febbraio
Loch Lomond
(Chemikal Underground, USA)
strepitosa ensemble sull'etichetta dei Mogwai, da Portland Oregon!
loch lomond
http://www.lochlomondmusic.com

H. 21 @ la mela di newton
Via della paglia 2, Padova
Com. Ris. Soci ARCI

http://pleaserepeat.it/

http://meladinewton.wordpress.com/

http://pulsedata.blogspot.com/

info@pleaserepeat.it - bnlze@yahoo.it


lunedì 13 febbraio 2012

184: OpiumChild MA.14.2 @ A+A, Venezia - 185: Sea+Air, ME.15.2 @ La Mela di Newton, PD

Stasera, martedì 14, San Valentino, siamo in gita a Venezia, ospiti della galleria A+A Centro Espositivo Sloveno, in compagnia dei Tankboys per presentarvi il progetto musicale OPIUM CHILD ed introdurvi a Nero Magazine, due ottime espressioni dell'underground artistico romano.
I due protagonisti della serata, Francesco de Figueiredo e Valerio Mannucci, sono direttamente coinvolti nell'ideazione e gestione del free press romano Nero Magazine , cui collateralmente affiancano la loro produzione musicale. (Francesco, insieme ad un altro Valerio -Matttioli- è parte degli Heroin in Tahiti, altro progetto di cui sentirete parlare, con ottimo album in uscita in questi giorni sulla nota Boring Machines)
Sconfinano al nord per una manciata di date che li vedrà presentare live set a Milano, in apertura a Roly Porter e a Torino, all'auditorio RAI sotto l'ombrellone Club TO Club. Noi li aspettiamo al varco in Laguna.


Domani è invece la volta del concerto del mercoledì alla Mela di Newtonin collaborazione con Repeat, e qui andiamo sul sicuro, con Sea+Air, ovvero Daniel Benjamin e Daizee Firalinou, duo greco tedesco dedito ad un pop folk multistrumentale ed acustico (venite con l'idea di godervi il concerto in silenzio, please!)
Ospiti di grandi attualità sia perchè hanno aperto a Whitney Houston, sia in qualità di auspicabile modello per i rapporti tra i loro rispettivi paesi di origine.

Vai con le schede:



Pulse e Tankboys,
in collaborazione con Galleria A + A / Centro Espositivo Sloveno

presentano:

OPIUM CHILD (Nero magazine, Roma)
opium child

[ Narco beats / blurred symphonies ] http://www.soundcloudcom/opium-child

Martedì 14 Febbraio 9/11 pm
Galleria A + A / Spazio Espositivo Sloveno

San Marco 3073,Venezia (zona Palazzo Grassi)

Riscaldamento aurale con Pulse, Cash 4 Gold e ospiti speciali.
Live set di OPIUM CHILD

Opium Child è il progetto romano di Francesco de Figueiredo e Valerio Mannucci, coinvolti anche in Nero magazine. Un live set in cui riecheggiano reminescenze dance, storpiate e rallentate, dimensioni eteree, echi nostalgici e memorie oramai disintegrate.
Esperienza altamente fuorviante.


Pulse e Repeat, in collaborazione con la Mela di Newton
presentano:

SEA + AIR (DE/GR)

seair
[ folk / pop / songs ] http://seaandair.net/

Mercoledì 15 Febbraio,
h. 21
@ La Mela di Newton
via della Paglia, 2 - Padova

SEA + AIR (DE)

Una danzatrice greca dalla voce ammaliante e un compositore tedesco che non sa leggere la musica?
Una clavicembalista con la paura di volare e un chitarrista che ha paura del mare?
O una bassista che suona lo strumento con i suoi piedi e un batterista punk?
I SEA+ AIR sono tutto questo.
Dopo 10 anni tra tour in tutto il mondo, Daniel Benjamin decide di dar vita ad un nuovo progetto, Sea + Air, insieme alla compagna Eleni, che nella prima metà del 2011 viene ufficializzato con la registrazione dell'album d'esordio "My Heart´s Sick Chord" . Cinque strumenti in due, per un folk-songwriting delicato ed accattivante.
I Sea + Air hanno supportato in tour artisti del calibre di Sufjan Stevens, White Stripes, Jose Gonzalez, The Flaming Lips, The Soundtrack Of Our Lives, Woven Hand, John Grant and The Divine Comedy.

anche per questo appuntamento, sarà attivo lo streaming live su:

http://pleaserepeat.it/

http://pulsedata.blogspot.com/

A domani!
Ingresso: 2 o più secondo sentimento
Com. ris. Soci Arci




Sea+Air sono Daniel Benjamin (Voce, chitarra, Batteria, cimbali e campane) e Eleni (voce, Harpsichord, organo, basso, Batteria).
Nell'enfasi del clamore commerciale dei generi di moda la domanda che nasce è: "Cosa arriverà adesso?".
Una danzatrice folk greca che da bambina doveva cantare di nascosto e un compositore tedesco che non sa leggere la musica? Una suonatrice di Harpsichord che ha paura di volare e un chitarrista spaventato dal mare? Sea + Air è tutto questo.
Dopo 10 anni a provare, scrivere, registrare e suonare oltre 1200 concerti in giro per il mondo come "Daniel Benjamin" la coppia di sposi ebbe un'epifania nell'estate del 2010: suonando come supported di Whitney Houston nel suo tour europeo riuscirono a zittire grandi platee solo con le loro due voci capendo così che erano riusciti a toccare un pubblico mainstream semplicemente essendo se stessi.
La decisione di cambiare il nome diventando un duo fu la logica conseguenza, visto che "Daniel Benjamin" non era più un progetto solista.
Ispirata dalla bellezza melodica del barocco di J.S. Bach, dalla profonda epica sperimentale della musica tedesca anni 70 dei Popol Vuh e la grande architettura del rock da stadio degli Scorpions, la scrittura di Sea + Air resta nonostante tutto semplice.
Avendo capito che era giunto il momento giusto, Sea + Air hanno registrato il loro album di debutto, "My Heart´s Sick Chord" nella prima metà del 2011, dedicandolo allo strumento preferito da Bach, l'harpsichord.
A partire da ottobre 2011 il duo sarà in tour per due anni. Dal vivo entrambi suonano fino a 5 strumenti allo stesso tempo rendendo inutile la presenza di una band o di nastri preregistrati.
SEA + AIR hanno suonato come supporter per molti artisti, fra I quali: Sufjan Stevens, White Stripes, Jose Gonzalez, The Flaming Lips, The Soundtrack Of Our Lives, Woven Hand


Prossima data:

Mercoledì 22 febbraio

Above The Tree
(ITA, Locomotiv)
bernacchio
http://www.myspace.com/bluerevenge1


H. 21 @ la mela di newton
Via della paglia 2, Padova
Com. Ris. Soci ARCI

http://pleaserepeat.it/

http://meladinewton.wordpress.com/

http://pulsedata.blogspot.com/

info@pleaserepeat.it - bnlze@yahoo.it



mercoledì 8 febbraio 2012

streaming Ed Laurie @ la Mela di Newton 8/2/12

Watch live streaming video from repeatv at livestream.com

Pulse+Repeat: ED LAURIE w/ Band (UK, Moonpainter) @ La Mela di Newton - ME 8.2.12

Pulse e Repeat, in collaborazione con la Mela di Newton
presentano:

ED LAURIE w/ Band (UK, Moonpainter)
ed
http://www.edlaurie.com/ http://www.myspace.com/edlaurie
[ folk / rock / songs ]

Mercoledì 8 Febbraio,
h. 21
@ La Mela di Newton
via della Paglia, 2 - Padova

Siamo arrivati al quarto mercoledì, in compagnia di Repeat e della Mela di Newton:
questa volta siamo orgogliosi di presentarvi un artista di cui sentirete certamente parlare nei mesi e auspicabilmente anni a venire.
Trattasi di Ed Laurie, cantautore inglese in tour per presentare il suo terzo album, "Cathedral"
- il primo fu l'ep digitale "Meanwhile In The Park" che, in cima a molte download charts europee e giunto alle orecchie di Tony Hoffer (produttore di Air e Beck), è stato licenziato dall'americana Dangerbird mentre il successivo "Small Boat Big Sea" nominato "iTunes album & single of the week" - registrato a Bolzano nella cattedrale cittadina, con gli stessi musicisti che domani sera lo accompagneranno all Mela di Newton.
Prima di passare a presentare Ed adeguatamente, vi ricordo che stasera sarà ospite di Moby Dick a Radio 2, in diretta dalle 21!

ED LAURIE (UK)

Ed Laurie - voce, chitarra
Andrea Polato - batteria
Marco Stagni - basso/contrabbasso
Matteo Cuzzolin - sax

Ascoltare Ed Laurie è come sorseggiare del whisky pregiato invecchiato in botti di rovere.
Il punto forza della sua musica è la sua morbida sensualità: un picking latineggiante che ricorda il González degli esordi e una voce calda e profonda alla Leonard Cohen si affiancano a melodie malinconicamente luminose, con rimandi drake-iani e una scrittura dalla semplicità disarmante.
Il fulcro del lavoro di Laurie è il gioco di voce e chitarre acustiche, arrangiate con violini, vibrafoni, sax... ma sono le parole le protagoniste in un viaggio trasognato.
Il duomo di Bolzano è stata l'ispirazione per questa piccola meraviglia che è "Cathedral" , disco registrato con la collaborazione di vari musicisti italiani.
Folk e suoni delicati stanno alla base di questo lavoro, corde, percussioni ed una voce penetrante per un disco semplice ma diretto da sorseggiare ed apprezzare con piacevole lentezza.

anche per questo appuntamento, sarà attivo lo streaming live su:

http://pleaserepeat.it/

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Due album alle spalle - l'ep digitale "Meanwhile In The Park" che, issatosi in cima a molte download charts europee e giunto alle orecchie di Tony Hoffer (produttore di Air e Beck), è stato licenziato dall'americana Dangerbird e il successivo "Small Boat Big Sea" nominato "iTunes album & single of the week" - e l'onda del passaparola a spingere le sue canzoni, alimentando curiosità e aspettative crescenti e irrobustendo la sua determinazione a concluderne un terzo nonostante difficoltà di budget e i tipici canti di sirene del music business: queste le premesse di "Cathedral" del londinese Ed Laurie. Un piccolo grande disco. Sincero e intenso come pochi. Imperniato su quella scardinante e misteriosa faccenda chiamata amore. E realizzato con un procedimento che ne preservasse fino in fondo urgenza e immediatezza, tenendo accesa la fiamma che vi brucia dentro: le cronache raccontano di un Ed chino sulla sua chitarra ad abbozzare un pugno di canzoni - evidentemente ben vive nella sua testa e nel suo cuore - e gli altri a seguirlo (improvvisando) e a favorire quell'epifania. Poche sessioni di registrazione, niente sovraincisioni, tutto in presa diretta.

Gli "altri" in questione sono un gruppo di eccellenti e affiatati musicisti italiani: i bolzanini Andrea Polato (batteria), Marco Stagni (basso/contrabbasso), Matteo Cuzzolin (sax), insieme nel trio jazz-core Fatish, Manuel Randi (chitarra) e il percussionista-vibrafonista napoletano Pasquale Bardaro (orchestra del teatro San Carlo). Ai quali si è poi aggiunto il violinista svizzero Raphael Chevalier, conosciuto da Laurie in tour. E questa è l'altra metà della storia: famiglia paterna divisa tra l'East London e la Scozia, famiglia materna sparpagliata per il globo, con presenze anche in Est Europa e Sudamerica, Ed Laurie è uno spirito libero, ama viaggiare e lanciarsi in sempre nuove avventure. Nell'occasione è stato l'Alto Adige la meta del suo peregrinare, il duomo di Bolzano la cattedrale del titolo (e i suoi rintocchi la coda della traccia omonima), il backstage di un vicino teatro la sede delle citate sessions. Era l'estate 2010. Sei giorni di full immersion. Poi il ritorno a Londra, l'aggiunta di altri tre brani, il missaggio di Richard Neuberg. E l'attesa (quella sì, lunga e paziente) delle condizioni più idonee per far uscire il disco.

Così come l'autore, se ne vanno in giro per il mondo anche le canzoni: ancorate a un songwriting solido e ispirato, che nelle ricorrenti venature jazzy chiama in causa mostri sacri come Fred Neil, Tim Buckley e Van Morrison, si arricchiscono di aromi gipsy e assoli latineggianti, evocano suggestioni mitteleuropee e regalano sensazioni di chanson francese à la Gainsbourg. Per poi, nei passaggi più asciutti e minimali, tornarsene a casa e bussare alla porta di Nick Drake. Con la voce di Laurie a farla da padrona, ad inerpicarsi senza difficoltà su vette per altri irraggiungibili. Può farci quel che vuole con quell'ugola. Il rischio è di diventarne fin troppo consapevole. Per fortuna il problema per ora non si pone: "Cathedral" è disco di febbrile e poetica purezza.


video di "Moment out of Faith": http://www.youtube.com/watch?v=mpekPUtufrU
live (Bolzano): http://www.youtube.com/watch?v=42Zx1qr1jTA
live (Torino) http://vimeo.com/33933543

DICONO DI LUI....

http://www.sentireascoltare.com/recensione/9581/ed-laurie-cathedral.html

http://www.indieforbunnies.com/2012/01/13/ed-laurie-cathedral/
http://www.nerdsattack.net/?p=29931


'Ed Laurie evokes the feeling of calm before the storm. With haunting vocals and gentle, Spanish-inflected guitar, 'Meanwhile In The Park' is a dark and stormy affair. Like all great songwriters, Ed Laurie takes his influences and moulds them into something entirely new and unique. An artist of rare and exceptional talent'
NIGEL WILLIAMSON, THE GUARDIAN, UK

"Theater Im Hof è un posto piccolo piccolo. Ci stanno 50 persone... Nonostante le lillipuziane dimensioni e il caldo che avvolge il teatrino, l'atmosfera che si è creata stasera era bellissima... Appena Ed apre bocca, con il suo stentato e dolcissimo italiano, una nuova energia muove i soliti 50, che pian piano iniziano a farsi trasportare dalle sonorità quasi ipnotiche di questo songwriter che con amore canta l'amore... Ogni canzone è una piccolissima emozione, che rapisce e coinvolge. Tutti i 50. Qualcuno piange perfino, a molti viene la pelle d'oca, altri si perdono nei loro pensieri e si ritrovano nelle note e nelle parole sentite e vissute, lì davanti a tutti, dallo stesso Ed che in qualche modo si mette a nudo davanti a tutti noi. Alle 23 il concerto finisce, i 50 lasciano la sala, asciugano le lacrime, tornano alla realtà della calda serata estiva. Ma l'emozione resta addosso. E poi dicono che la musica dal vivo non serve. Serve eccome".
http://www.franzmagazine.com/category/music/pop-rock/item/theater-im-hof-rapiti-da-ed-laurie.html



Per tutto febbraio, ogni mercoledì Pulse e Repeat con la collaborazione della Mela di Newton vi somministreranno il vostro live intimo di metà settimana.
Prossima data:

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