domenica 18 aprile 2010

pulse#134: Carla Bozulich (Constellation, CAN) w/ F. Guerri: BLOODY CLAWS, D= 18/04 @ PIXELLE

A.S.U. in collaborazione con Pixelle presenta:

Pulse#134:

CARLA BOZULICH
(Can / Constellation) W/ Francesco Guerri:
BLOODY CLAWS













Domenica 18 aprile 2010, ore 22.00,
circolo arci Pixelle, Via Turazza 19/4, Padova


BLOODY CLAWS
Carla Bozulich: voice, guitar, samples
Francesco Guerri: cello


*Una performance di musica, suoni, rumore: una collisione tra armonia e dissonanza, un'estasi violenta e delicata all'interno di un cubo di vetro. Canzoni, probabilmente, Cantate con ‘quella’ voce, la voce di Carla... Una chitarra malata, dei samples, e il violoncello di Francesco Guerri... Musica scura e intensa, che punge, penetra, incide... ma fa anche le fusa. Una performance che non è mai uguale a se stessa.
Un live imperdibile, in un ipotetico incrocio tra (la prima) Patti Smith, Lydia Lunch e Diamanda Galas.*


nelle parole della stessa Carla...
"This is a performance of music as sound as noise as a violent, delicate rapture inside a glass cube. Carla's coming performances will be mostly improvised, voice and sick guitar blending with the maniacle and beautiful Italian cellist, Francesco Guerri. Sound, voice, drone and certainly dissonant and harmonic collision. Songs---probably. Singing with THAT voice. Carla's voice. Something pretty, maybe. Certainly something very, very dark! Love, piercing, purring, singing to something underneath the street. Under the sewers and the rats. Something hot at the core. Singing double, triple, spinning, tripping. It's never the same twice"

*
Carla Bozulich* è un personaggio al di fuori d'ogni schema, fragile, umorale, vera come poche artiste del panorama internazionale odierno. Musicista, performer, scrittrice divisa tra New York, Los Angeles e l'Europa, ha fondato influenti bands dell'underground statunitense (Ethyl Meaplow, Geraldine Fibbers, Scarnella), inciso un disco con l'icona del country Willie Nelson e collaborato assiduamente con Nels Cline (grande chitarrista avant-jazz-rock ora al servizio dei Wilco). Ma è con la sua ultima incarnazione, la band Evangelista (sulla cult-label canadese Constellation), che la Bozulich ha raggiunto l'apice di un percorso artistico attraversato da genio e inquietudine, consolidando uno stile che attinge tanto dal blues quanto dal (post) rock e dall'avanguardia.


Per saperne di più su Carla Bozulich, abbiamo postato una lunga intervista realizzata in occasione di un precedente appuntamento pulse sul blog relativo, lo trovate al segiuente indirizzo, insieme ad un video tratto dal concerto stesso...

http://pulsedata.blogspot.com/2010/03/estratto-video-intervista-carla.html

altra intervista, su ondarock, qui:
http://www.ondarock.it/interviste/carlabozulich.htm



giovedì 15 aprile 2010

Pulse#132: Andrea Rottin (Madcap collective) Gio 15 Apr @ La Mela di Newton, PD

A.S.U. in collaborazione con la Mela di Newton presenta:


Pulse#132:
Andrea Rottin (Madcap Collective)rottinrottin
[ Sperimentale / Folk / Elettroacustica ]

http://www.myspace.com/madcapandrea http://www.maledetto.it/andrearottin
Giovedì 15 Aprile, h.21 @ Circ. Arci La Mela di Newton
Via della Paglia, 2 - Padova

Musicista veneto di stanza in Repubblica Ceca, accasato con l'etichetta trevigiana Madcap Collective.
La sua musica fa pensare al Mayo Thompson (Red Krayola) di "Corky's Debt to His Father" per l'uso originalissimo della voce e l'intrico elaborato ma mai troppo cerebrale delle melodie... In repertorio c'è del prewar folk, del buon vecchio blues, degli echi di Canterbury e delle incursioni in sonorità ispaniche. Il tutto con una leggerezza e una naturalezza che hanno del sorprendente.


Andrea Rottin (Madcap Collective)

"Su e giù per circa una mezz'ora di edificante "catastrofe" creativa. Prelibatezze pop acid folk & Co. inversate a U lungo il piacevole straniante viatico di queste dodici "strafatte tracce" che scarabocchiano l'album d'esordio di Andrea Rottin, musicista e membro fondatore del trevigiano collettivo Madcap... E del resto cosa ci si poteva aspettare che uscisse dal doppiofondo senza fondo di questo effervescente "Cappello Pazzo"? ... Il personaggio Rottin offre intricate soluzioni alla portata di tutti, fa e disfa metriche, liriche in un approccio sostanzialmente e modernamente contaminato di piede cantautorale; un talentuoso "imballaggio sonoro" che scandaglia la scarna acustica del folksinger strampalato e dreamer, il lo-fi eroico dell'indie-pop intimista e la ricerca astratta dell'off-out stilistico di piccole ingegnerie "pazzoidali". Ingredienti che fanno di questo musicista un quasi ibrido di Hansen Beck e Badly Drown Boy del Nord/Est italico."Songs about nightmares" è un crogiol-album policromatico, un discount psicotico dove trovi di tutto e di più della sua incoerente coerenza: le ballad- psicho beat ("Austria", "Country style"), i rumorismi svagati ("Gentle voices", "Sousedovic pes") le dolciastre desert session del dopo mezzanotte under alcool di provincia ("Elegy", "Lookin glass"), lo shake elettrico fuori quadra ("And no businessmen out there") e tanto tanto altro ancora pronto a deliziare chiunque con il suo temperamento indefinibile accuratamente epidermico e grezzo. Da noi recensori ci si aspetta sempre quel non so che di sadismo nel cercare il minimo difetto, la pagliuzza fuori posto, il classico pelo nell'uovo in ogni cosa che "suona" sotto la nostra lente di ingrandimento; ma anche noi abbiamo (come tutti) un abbozzo di tallone di Achille, e, quando qualcosa di buono trafigge il tendine teso della meraviglia, si recede mnemonicamente a semplici fan deliziati e stacchiamo la tastiera.Songs about nightmares di Andrea Rottin è veramente un album speciale e mai ripetitivo, dal quale, a fine corsa, ci si può sentire modificati" MESCALINA
sentireascoltare.com/../Andrea-Rottin-Collettivo-Madcap.html

BIO:
Andrea Rottin's songs were born in an indie-noise-rock trio version context. In 2003 he publishes "Last Songs" under the name of Oswald.
Soon moving to a more acoustic sound, in 2007 he participates in a tribute album to Os Mutantes, historic Brazilian psychedelic band. The anthology "Jardim Elétrico - a tribute to Os Mutantes" was released with the blessing of Os Mutantes themselves and contains contributions from such artists as Yuka Honda, Sean Lennon, Jennifer Gentle, Pillars and Tongues, Wondermints (Brian Wilson's backup band), Tatter Totz, Residual Echoes, White Flag.
Since 2007 Andrea Rottin has been recording and performing as solo or, on some occasions, with backup musicians. More often collaborators have been Paolo Moretti (Littlebrown), Giorgio Tempesta (Princesa), Simone Peraz (Impulse Staat ) and Vittorio Demarin (Gomma Workshop).
In 2008 Madcap Collective released his album ?Songs About Nightmares". The recordings are realised in cooperation with the above mentioned musicians.
In January 2008 he toured Italy with Princesa (Madcap Collective, ITA), promoting their simultaneous releases, thanks to the booking agencies Go Sinister and Headphonesman booking.
In May 2008 he toured through Slovakia, Slovenia, Czech Republic and Italy with Atlantic Cable. (CAN/UK/CZ) and Hammer of Hathor (USA). Then in June 2008 he is again on tour with Princesa, promoting their albums on a short Czech tour.
In May 2009 he has been on tour with Atlantic Cable and SJ Esau (Anticon, UK), thanks to Fooltribe concerti e dischi.
In September 2009 he opened for My Awesome Mixtape at their shows in the Czech and Slovak republics.
During the last two years he also opened for Bob Corn, Vialka, Father Murphy, Please The Trees, Climatizado, Fiat Eno, TV Buddhas, Kusumam and Delilah.
In Autumn 2009 a song from his first release "Last Songs", is being part of the soundtrack of an Italian film by director Alessandro Aronadio, called "Aspettando Godard" ("Waiting for Godard").

Discography/Andrea Rottin
2008 - Andrea Rottin - Songs About Nightmares
2003 - Oswald - Last Songs

Discography/Compilations
2008 - V.A. - Madcap VS Madcap
2007 - V.A. - Jardim Elétrico - A Tribute To Os Mutantes
2004 - V.A. - Madcap Records compilation number two


mercoledì 14 aprile 2010

Pulse#133: James Irwin (CAN), Ve 16 Apr @ La Mela di Newton, PD

A.S.U. in collaborazione con la Mela di Newton presenta:
Pulse#133:

James Irwin [from My People Sleeping - Montreal (CAN)] james irwin
[ Folk / Punk / Visual ] http://www.myspace.com/mamatschimusic
http://littlebang.ca/
http://www.myspace.com/mypeoplesleeping


Venerdì 16 Aprile, h.21 @ Circ. Arci La Mela di Newton
Via della Paglia, 2 - Padova

ames Irwin di Montreal, Canada, giovanissimo membro della band My People Sleeping sarà in tour solista in Italia dall'11 al 25 aprile 2010 per promuovere il suo album solista "Blue Dust", in uscita.
James Irwin è un musicista, compositore e scrittore di Montreal, Canada. E' un cantautore e co-fondatore della band My people Sleeping, che ha pubblicato il suo primo album, "Feye", nel dicembre 2009 e un EP nel gennaio 2008. Pubblicherà un album questo giugno intitolato Blue Dust che ha scritto negli ultimi 7 anni e registrato questo inverno a Montreal. James è co-fondatore di Little Bang Creations, un mix di danza, musica e arti visive e ha collaborato con artisti come Lhasa de Sela, Plants&Animals e Katie Morre. Sta lavorando a un libro di poesie e uno di racconti. Si trova a suo agio da solo sul palco, dopo un whiskey, con un maglione rosso, e il viso appena rasato. Canta in modo triste, e parla con humor.



di seguito una recensione in italiano su Feye, il disco della band di James Irwin, My People Sleeping

My People Sleeping - Feye

Torniamo a parlare di scena locale dopo un po' di pausa. Montreal continua a muoversi, altroché, anche se chi scrive vorrebbe dedicarci più tempo e uno spazio maggiore delle due colonne mensili su Rumore. Questi, per esempio, me li son persi per strada e cerco di recuperarli adesso. Anche perché meritano davvero. Hanno pubblicato questo album d'esordio - Feye - alla fine di dicembre ed è una delle cose migliori che ho sentito ultimamente in città. Un pop rock grandioso e magniloquente, dove le parti strumentali non sono un semplice accompagnamento dei cantati ma, spesso e volentieri, diventano l'elemento portante dei brani, assumendo i contorni e un allure da colonna sonora.

Sarà che ci ha messo lo zampino David Bryant dei GodSpeedYou Black Emperor, chissà. E a proposito di inaggirabili riferimenti, va fatto anche il nome degli Arcade Fire con cui i giovani hanno innegabilmente un'affinità. Anche perché usano le voci in maniera simile e si presentano con due cantanti: James Irwin e Ruby Kato Attwood (la voce di lei in particolare raggiunge vette ragguardevoli).

In ogni caso i ragazzi ci sanno fare. Dategli un ascolto. Qui trovate lo stream di un pezzo tratto dall'album (con la loro autorizzazione, di cui li ringrazio), ma se andate sul loro myspace ne trovate anche altri più lunghi e sfiziosi.

http://soundverite.splinder.com/post/22323842/My+People+Sleeping+-+Feye



domenica 11 aprile 2010

pulse#131: HRSTA (Constellation, CAN) @ Pixelle, Padova

A.S.U. in collaborazione con Pixelle presenta:

Pulse#131:

HRSTA
(Can / Constellation)










http://cstrecords.com/bands/hrsta
http://www.myspace.com/hrstamusic


domenica 11 aprile 2010 alle ore 21.30
circolo arci Pixelle


Mike Moya (co-fondatore Godspeed You! Black Emperor)
Brooke Crouser (già con Jackie-O-Motherfucker) Lisa Gamble (già con Carla Bozulich's Evangelista) Nick Keupfer "Hrsta harnesses traditional and otherworldly sound as Moya sings lyrics cribbed from lost faerie tales in a voice that recalls a more blissed-out Daniel Johnson or a less blissed-out Wayne Coyne. Moya's electric guitar work is unique and recognizable to many from the early Godspeed records - a haunted, reverb-drenched, oscillating siren-sound, guided by a focused and soaring melodic sense" "Obbietteranno in molti: Canada? Post-rock? Eh sì, ci risiamo. Ora si potrebbe benissimo chiudere la recensione con un bel cinque, magari anche regalato, alla solita (noiosissima) parentesi Constellation. E invece no. Perché l'etichetta che ha sfornato i migliori lavori degli ultimi anni non si smentisce. Il nuovo disco degli Hrsta, giunti ormai alla terza prova... colpisce dritto dritto al cuore. A dieci anni dalla fondazione, la Constellation sembra aver aperto una nuova fase nella sua storia... Non più, o quantomeno non solo, catartiche discese nell'inferno a colpi di viole e chitarre, ma uno spirito cantautorale, vagamente acerbo (ma non va considerato un difetto) e noir, che pervade le consuete strutture musicali. Se dunque di nuova vita si tratta gli Hrsta ne incarnano alla perfezione le linee guida... Non ci si lasci ingannare dalla definizione "post-rock", perché le strutture qui si alternano in un continuo gioco di rimandi. Malinconiche atmosfere come solo Matt Elliott sa fare, accenni tzigani à-la Silver Mt.Zion, roboanti sfuriate (poche, in verità) che si aprono verso orizzonti noise. Il tutto, però, è assemblato con una mirabile semplicità di fondo, una coesione che mai si era riscontrata nei loro precedenti lavori. Le note (in odor di Dirty Three) dilagano nell'introduttiva "Entre la mer et l'eau douce". A seguire, le partiture quasi sussurrate di "Haunted Pluckley", di morriconiana memoria, e l'incantevole "The Orhcard". Se, dunque, nella prima parte del disco emerge il lato cantautorale e malinconico, del gruppo, nelle ultime due tracce Moya costruisce wall of sound sublimi, di una potenza distruttiva. Alla temuta terza prova, gli Hrsta non solo non falliscono l'obiettivo, ma rinnovano con una ventata di novità la loro discografia. Nove tracce appassionate, da vivere in costante trasporto emotivo" (7.5, Alberto Asquini, Ondarock) http://www.ondarock.it/recensioni/2007_hrsta.htm