Pulse e Repeat, in collaborazione con la Mela di Newton
presentano:
CHRIS BROKAW (USA, Codeine/Come)
http://www.chrisbrokaw.com http://www.myspace.com/thechrisbrokawrockband
[ slowcore / folk rock / songs ]
Mercoledì 1 Febbraio, h. 21
@ La Mela di Newton via della Paglia, 2 - Padova
Terzo mercoledì, in compagnia di Repeat e della Mela di Newton:
ospite d'eccezione sarà l'ex compagno di Thalia Zedek nell'avventura dei Come, nonchè batterista (non possiamo dire nemmeno ex, dato che la reunion è stata già annunciata e vedrà il compimento sul palco del Primavera 2012) dei Codeine, eccezionale gruppo seminale della slowcore nella scena anni '90 statunitense, all'anagrafe Chris Brokaw.
La cifra di Chris va molto oltre l'ombra dei Codeine e la sottovalutata (solo in termini di vendite!) esperienza dei Come: è anche la mente co-fondatrice dei Dirtmusic (con Chris Eckman dei Walkabouts assieme a Hugo Race, ex Bad Seeds) e il meglio di sé lo da nella sua carriera solista, che dagli anni zero occupa la parte principale della sua produzione musicale.
Ed è così che ve lo portiamo a Padova, in versione solista: voce chitarra e field recordings.
Amico e collaboratore di personalità fondamentali come Thurston Moore, Evan Dando e Steve Wynn, Chris Brokaw si può considerare come una delle incarnazioni dell'indie rock americano più genuino, lontano dai riflettori ma generosissimo. La vasta e poliedrica discografia di Brokaw culmina quest'anno con "Stories", un 12" in edizione limitata uscito per la sua etichetta, la Capitan Records.
Breve bio:
Torna a Pescara dopo cinque lunghi anni di assenza Chris Brokaw, una carriera ventennale alle spalle, tra i musicisti più dotati della sua generazione; dopo una militanza giovanile in diverse formazioni punk, Chris fa il suo esordio nel circuito underground di New York alla guida dei Codeine; Il disco "Frigid Stars" (Sub Pop 1990) inaugura lo slo-core e un modo di suonare rock denso e narcolettico.
Il post-Codeine per Brokaw si chiama Come. La band, messa su a Boston con Thalia Zedek, mischia blues e punk, assolo di chitarra e strutture lente e ipnotiche.
Scioltisi nel 2001 i Come, Chris inizia a espandere le proprie collaborazioni (Steve Wynn, Clint Conley (Mission of burma), Willard Grant Conspiracy, e poi mette su il suo esordio da solista "Red Cities" che esce nel 2002: impasto di suoni che scorre verso sud, il suo rock si nutre di polvere, pietre e sudore in un sincero omaggio al low-fi desertico di Howe Gelb e al country acido di Guy Kaiser.
Mai in pausa, In questi anni Brokaw ha fatto uscire nuovi dischi, ha dato vita assieme a Hugo Race (True Spirit, ex-Bad Seeds) e Chris Eckman (Walkabouts) al progetto Dirtmusic (Glitterhouse), membro fisso nei tour americani della Thurston Moore Band (di Thurston Moore dei Sonic Youth), ha registrato assieme a Geoff Farina un disco di canzoni blues. Ha suonato tra gli altri con The New Year, Consonant, Pullman, Evan Dando, Two Dollars Guitar, Tara Jane O'Neil, Manta Ray, Karate, The The Lemonheads e tanti altri.
Dopo aver annunciato la reunion dei Codeine per l'edizione 2012 del Primavera Sound, Brokaw ha pubblicato in questo inizio di 2012 un 12'' a edizione limitata tutto da scoprire, si intitola "Stories".
anche per questo appuntamento, sarà attivo lo streaming live su:
http://pleaserepeat.it/
http://meladinewton.wordpress.com/
http://pulsedata.blogspot.com/
Per tutto febbraio, ogni mercoledì Pulse e Repeat con la collaborazione della Mela di Newton vi somministreranno il vostro live intimo di metà settimana: qui sotto le date a venire...
Mercoledì 8 febbraio Ed Laurie (UK, Moonpainter)
http://www.edlaurie.com/
http://www.myspace.com/edlaurie
Mercoledì 15 febbraio Sea + Air (DE)
http://www.facebook.com/SeaandAir
Mercoledì 22 febbraio Above The Tree (ITA, Locomotiv)
http://www.myspace.com/bluerevenge1
Mercoledì 29 febbraio Loch Lomond (USA, Chemikal Underground)
http://www.lochlomondmusic.com
http://www.myspace.com/lochlomondmusic
H. 21 @ la mela di newton
Via della paglia 2, Padova
Com. Ris. Soci ARCI
lunedì 30 gennaio 2012
giovedì 26 gennaio 2012
Pulse181: COMANECI (Madcap/Fooltribe, ITA) @ La Mela di Newton - VE 27.1.12
Pulse e la Mela di Newton
presentano:
COMANECI (ITA, Madcap/Fooltribe)
http://www.myspace.com/comaneciband
http://it-it.facebook.com/pages/comaneci/174410570492
[ folk / rock / punk ]
Venerdì 27 Gennaio, h. 21
@ La Mela di Newton via della Paglia, 2 - Padova
Nell'attesa del pezzo di storia che mercoledì ospiteremo alla Mela nel settimanale appuntamento con Pulse e Repeat, vi facciamo partire il weekend con il piede giusto.
Torna infatti una coppia di artisti che abbiamo già avuto modo di apprezzare un paio di anni fa e che ci hanno lasciato un ottimo ricordo sia per l'intensità del loro set, che per la piacevolezza del tempo passato insieme.
I Comaneci (Francesca - Voce e chitarra + Glauco - chitarra e banjo) tornano dunque alla Mela, di certo tra i contesti ideali per il loro live intimo e sapientemente screziato di elettricità.
Alle Olimpiadi del 1976 Nadia Comaneci, un'esile ragazzina rumena, lasciò il mondo senza fiato per la grazia con cui fluttuò tra le parallele, vedendosi assegnare il primo "dieci" della storia della ginnastica artistica. A lei, alla leggerezza con cui sorprese ogni aspettativa e arrivò là dove nessuno avrebbe immaginato potesse arrivare, rimanda il nome del gruppo ravennate formato da Francesca Amati e Glauco Salvo. Il loro è un progetto musicale minuto e originale, di canzoni semplici in cui il folk incontra il blues, di lentezze acustiche attraversate da una voce sorprendente per la sensualità e l'infanzia che porta con sé. I loro concerti - ospitati spesso in spazi particolari, quasi che il luogo ne sia uno dei protagonisti - sono quanto di più lontano da uno "spettacolo": piccoli riti collettivi, in cui artisti e pubblico si confondono e la musica è un filo teso, un modo di abitare il mondo, un piccolo tempo donato.
prossimi appuntamenti:
Mercoledì 1 febbraio
Chris Brokaw (USA, Codeine/Come)
http://www.chrisbrokaw.com
http://www.myspace.com/thechrisbrokawrockband
Mercoledì 8 febbraio
Ed Laurie (UK, Moonpainter)
http://www.edlaurie.com/
http://www.myspace.com/edlaurie
Mercoledì 15 febbraio
Sea + Air (DE)
http://www.facebook.com/SeaandAir
Mercoledì 22 febbraio
Above The Tree (ITA, Locomotiv)
http://www.myspace.com/bluerevenge1
Mercoledì 29 febbraio
Loch Lomond (USA, Chemikal Underground)
http://www.lochlomondmusic.com
http://www.myspace.com/lochlomondmusic
H. 21 @ la mela di newton
Via della paglia 2, Padova
Com. Ris. Soci ARCI
Per tutto febbraio, ogni mercoledì Pulse e Repeat con la collaborazione della Mela di Newton vi somministreranno il vostro live intimo di metà settimana, con streaming su web per le i musicofili lontani o influenzati:
http://pleaserepeat.it/
http://meladinewton.wordpress.com/
http://pulsedata.blogspot.com/
scheda su Comaneci di Sentireascoltare.com:
A qualche mese di distanza dalla sua pubblicazione, You A Lie rientra ancora nella nostra personale playlist. Per la malinconica indolenza che ne tratteggia l'incedere, per la semplicità che lo caratterizza, per l'inquietudine sfuggente che lascia trasparire. Il dondolare d'archi dell'esordio Volcano è lontano anni luce e anche i Comaneci non sono più gli stessi da quando Jenny Burnazzi e Andrea Carella hanno lasciato il gruppo. Ma il buon momento della band ravennate continua. Le ragioni sono più semplici di quanto non potrebbe sembrare e risiedono tutte nella scrittura e nella voce di Francesca Amati. Nel suo essere al tempo stesso limite formale e motore del gruppo. Da un lato per un approccio alla musica ormai riconoscibile, standardizzato, forse persino ovvio, con la sua chitarra acustica al centro; dall'altro perché proprio quegli steccati minimalisti che identificano la produzione della musicista ravennate garantiscono la conservazione di una creatività quasi primordiale.
Fantasticare rimane la prerogativa. Ed è un fantasticare sulle piccole cose, nell'ottica di un folk epidermico che è simulacro e auto-analisi al tempo stesso. "You A Lie è stato un lavoro che ho amato dall'inizio alla fine, anche perché è arrivato dopo il cambio di formazione dei Comaneci. Un momento che per me è stato decisamente traumatico. Il disco lo abbiamo registrato in dieci giorni nella casa di campagna di un'amica, grazie anche a Mattia Coletti che ha portato tutta l'attrezzatura. A darmi una mano sono passati vari amici, tra cui anche Bruno Dorella (Bachi da pietra, ndr)." A parlare è proprio Francesca Amati. Una che nei suoi Comaneci ha sempre visto un'entità profondamente "sociale" composta da amici, prima che da musicisti. Ancor più nell'ultimo disco (recensione nel pdf n. 61) vista la line-up ridottissima, tanto che tra i crediti oltre ai già citati Dorella e Coletti, ritroviamo Pete Cohen dei Sodastream, Paolo Gradari, Bob Corn e le fantomatiche Missing Choirgirls. Per un'opera che dal passato riprende scrittura e naturalezza espressiva pur mutando drasticamente nelle intenzioni: "Penso che You A Lie possa vantare una piega più realistica, rispetto a Volcano. Nel disco ho voluto ricercare una direzione più cupa. C'è molta meno spensieratezza, meno leggerezza. Anche perché credo che sia rappresentativa del momento che sto vivendo". Il cambiamento - nella continuità - è evidente. A tenere le fila c'è un blues ideale e malinconico, sommesso e intensissimo, che ha a che fare con lo split up del nucleo originale della band ma che non vive solo di quello. Certo è che fin dal titolo l'immaginario si tinge di nero, rimarcando quell'etica dell'imperfezione che da sempre caratterizza i lavori del gruppo: "You A Lie è un errore. Nel senso che grammaticalmente non è corretto. E' un' espressione colloquiale americana che tuttavia qualcuno usa. E' venuta fuori durante il tour negli Stati Uniti che ho fatto con Bob Corn, parlando di slang con alcuni amici. Mi piaceva che questa cosa dell'errore, nel disco, fosse evidente. Nel titolo, ma anche nell'estetica della confezione, quest'ultima come al solito cucita a mano, con qualche "sbavatura" e quindi molto artigianale. Come poi è sempre stato artigianale un po' tutto l'immaginario dei Comaneci."
Chitarra acustica, mandolino, violoncello, elettricità sparsa e una voce che macina filosofia spicciola ma efficacie (If You Wanna Be A Satisfied Man / Just Let Me Be A Satisfied Girl) su cadenze Cat Power. Questi sono i Comaneci del 2010. Gli stessi che l'estate scorsa pubblicavano un ennesimo EP (Girl Was Sent To Grandma's in 1914) per dare continuità a un'entità riconoscibile e ancora in grado di far scattare in chi ascolta un processo di condivisione immediato. Condivisione profondamente legata all'approccio diretto e senza fronzoli della Amati, tanto che chi suona con lei è da sempre destinato a un ruolo di accompagnatore tra livelli strumentali che si inseguono e soluzioni estetiche che circoscrivono il mood dei brani. Da Gennaio 2009 di questa parte di progetto si occupa Glauco Salvo: "Glauco mi sta dando tantissimi stimoli. Lui cura tutti gli strumenti che non siano la mia chitarra acustica e lavora con me sugli arrangiamenti. Nel suo lavoro è una persona molto disciplinata, accademica, mentre io sono l'anti-accademia per eccellenza. Il che significa che ci compensiamo a vicenda creando un rapporto artistico molto costruttivo. L'ho conosciuto perché è diventato un elemento quasi costante dell'altro gruppo in cui suono, gli Amycanbe. Mi è sempre piaciuto il suo modo di suonare e in una situazione di difficoltà come è stata quella che mi sono trovata ad affrontare dopo il cambio di formazione, mi è sembrata la soluzione più naturale".
Sempre più tascabili i Comaneci, ma non meno toccanti. A misura di un mercato discografico dei piccoli spazi e delle poche risorse ma abbastanza trasversali per andare oltre i confini ristretti della penisola o adattarsi a situazioni artistiche tra le più disparate. Come le esibizioni condivise con il fumettista Giuseppe Palumbo - durante le quali quest'ultimo disegna mentre la band suona - o quegli house concerts che hanno permesso al gruppo di emergere decretandone la statura in fatto di "componibilità": "Con l'esperienza degli house concerts entri nel vivo di un luogo. Sai che la serata è organizzata per il tuo evento, sai che le persone vengono lì perché sono interessate esclusivamente a quello che fai, sai che compreranno CD perché hanno voglia di contribuire al tuo progetto. In più c'è l'accoglienza di una casa che, quando viaggi, vuol dire tantissimo. Ceni con chi organizza il concerto, sai già dove dormire, non devi scaricare e caricare tutti gli strumenti".
Consolatoria o familiare, folk o cameristica, la sensibilità dei Comaneci è unica nel suo genere e a suo modo necessaria. Al di là dei cambi di line-up e di una critica istituzionale che fatica a gratificare il gruppo con lo spazio che meriterebbe, resta una musica da monolocale che continua a raccogliere buoni risultati. L'unico rischio per il futuro potrebbe passare per un'eccessiva sclerotizzazione del suono che trasformi la personalità in clichè. Anche in questo caso, comunque, pare che Francesca Amati abbia le idee chiare: "Il gruppo deve tendere a una crescita, mirare a un'evoluzione, cercare un senso in quello che è. Andare oltre la casualità del momento e costruirsi giorno dopo giorno."
presentano:
COMANECI (ITA, Madcap/Fooltribe)
http://www.myspace.com/comaneciband
http://it-it.facebook.com/pages/comaneci/174410570492
[ folk / rock / punk ]
Venerdì 27 Gennaio, h. 21
@ La Mela di Newton via della Paglia, 2 - Padova
Nell'attesa del pezzo di storia che mercoledì ospiteremo alla Mela nel settimanale appuntamento con Pulse e Repeat, vi facciamo partire il weekend con il piede giusto.
Torna infatti una coppia di artisti che abbiamo già avuto modo di apprezzare un paio di anni fa e che ci hanno lasciato un ottimo ricordo sia per l'intensità del loro set, che per la piacevolezza del tempo passato insieme.
I Comaneci (Francesca - Voce e chitarra + Glauco - chitarra e banjo) tornano dunque alla Mela, di certo tra i contesti ideali per il loro live intimo e sapientemente screziato di elettricità.
Alle Olimpiadi del 1976 Nadia Comaneci, un'esile ragazzina rumena, lasciò il mondo senza fiato per la grazia con cui fluttuò tra le parallele, vedendosi assegnare il primo "dieci" della storia della ginnastica artistica. A lei, alla leggerezza con cui sorprese ogni aspettativa e arrivò là dove nessuno avrebbe immaginato potesse arrivare, rimanda il nome del gruppo ravennate formato da Francesca Amati e Glauco Salvo. Il loro è un progetto musicale minuto e originale, di canzoni semplici in cui il folk incontra il blues, di lentezze acustiche attraversate da una voce sorprendente per la sensualità e l'infanzia che porta con sé. I loro concerti - ospitati spesso in spazi particolari, quasi che il luogo ne sia uno dei protagonisti - sono quanto di più lontano da uno "spettacolo": piccoli riti collettivi, in cui artisti e pubblico si confondono e la musica è un filo teso, un modo di abitare il mondo, un piccolo tempo donato.
prossimi appuntamenti:
Mercoledì 1 febbraio
Chris Brokaw (USA, Codeine/Come)
http://www.chrisbrokaw.com
http://www.myspace.com/thechrisbrokawrockband
Mercoledì 8 febbraio
Ed Laurie (UK, Moonpainter)
http://www.edlaurie.com/
http://www.myspace.com/edlaurie
Mercoledì 15 febbraio
Sea + Air (DE)
http://www.facebook.com/SeaandAir
Mercoledì 22 febbraio
Above The Tree (ITA, Locomotiv)
http://www.myspace.com/bluerevenge1
Mercoledì 29 febbraio
Loch Lomond (USA, Chemikal Underground)
http://www.lochlomondmusic.com
http://www.myspace.com/lochlomondmusic
H. 21 @ la mela di newton
Via della paglia 2, Padova
Com. Ris. Soci ARCI
Per tutto febbraio, ogni mercoledì Pulse e Repeat con la collaborazione della Mela di Newton vi somministreranno il vostro live intimo di metà settimana, con streaming su web per le i musicofili lontani o influenzati:
http://pleaserepeat.it/
http://meladinewton.wordpress.com/
http://pulsedata.blogspot.com/
scheda su Comaneci di Sentireascoltare.com:
A qualche mese di distanza dalla sua pubblicazione, You A Lie rientra ancora nella nostra personale playlist. Per la malinconica indolenza che ne tratteggia l'incedere, per la semplicità che lo caratterizza, per l'inquietudine sfuggente che lascia trasparire. Il dondolare d'archi dell'esordio Volcano è lontano anni luce e anche i Comaneci non sono più gli stessi da quando Jenny Burnazzi e Andrea Carella hanno lasciato il gruppo. Ma il buon momento della band ravennate continua. Le ragioni sono più semplici di quanto non potrebbe sembrare e risiedono tutte nella scrittura e nella voce di Francesca Amati. Nel suo essere al tempo stesso limite formale e motore del gruppo. Da un lato per un approccio alla musica ormai riconoscibile, standardizzato, forse persino ovvio, con la sua chitarra acustica al centro; dall'altro perché proprio quegli steccati minimalisti che identificano la produzione della musicista ravennate garantiscono la conservazione di una creatività quasi primordiale.
Fantasticare rimane la prerogativa. Ed è un fantasticare sulle piccole cose, nell'ottica di un folk epidermico che è simulacro e auto-analisi al tempo stesso. "You A Lie è stato un lavoro che ho amato dall'inizio alla fine, anche perché è arrivato dopo il cambio di formazione dei Comaneci. Un momento che per me è stato decisamente traumatico. Il disco lo abbiamo registrato in dieci giorni nella casa di campagna di un'amica, grazie anche a Mattia Coletti che ha portato tutta l'attrezzatura. A darmi una mano sono passati vari amici, tra cui anche Bruno Dorella (Bachi da pietra, ndr)." A parlare è proprio Francesca Amati. Una che nei suoi Comaneci ha sempre visto un'entità profondamente "sociale" composta da amici, prima che da musicisti. Ancor più nell'ultimo disco (recensione nel pdf n. 61) vista la line-up ridottissima, tanto che tra i crediti oltre ai già citati Dorella e Coletti, ritroviamo Pete Cohen dei Sodastream, Paolo Gradari, Bob Corn e le fantomatiche Missing Choirgirls. Per un'opera che dal passato riprende scrittura e naturalezza espressiva pur mutando drasticamente nelle intenzioni: "Penso che You A Lie possa vantare una piega più realistica, rispetto a Volcano. Nel disco ho voluto ricercare una direzione più cupa. C'è molta meno spensieratezza, meno leggerezza. Anche perché credo che sia rappresentativa del momento che sto vivendo". Il cambiamento - nella continuità - è evidente. A tenere le fila c'è un blues ideale e malinconico, sommesso e intensissimo, che ha a che fare con lo split up del nucleo originale della band ma che non vive solo di quello. Certo è che fin dal titolo l'immaginario si tinge di nero, rimarcando quell'etica dell'imperfezione che da sempre caratterizza i lavori del gruppo: "You A Lie è un errore. Nel senso che grammaticalmente non è corretto. E' un' espressione colloquiale americana che tuttavia qualcuno usa. E' venuta fuori durante il tour negli Stati Uniti che ho fatto con Bob Corn, parlando di slang con alcuni amici. Mi piaceva che questa cosa dell'errore, nel disco, fosse evidente. Nel titolo, ma anche nell'estetica della confezione, quest'ultima come al solito cucita a mano, con qualche "sbavatura" e quindi molto artigianale. Come poi è sempre stato artigianale un po' tutto l'immaginario dei Comaneci."
Chitarra acustica, mandolino, violoncello, elettricità sparsa e una voce che macina filosofia spicciola ma efficacie (If You Wanna Be A Satisfied Man / Just Let Me Be A Satisfied Girl) su cadenze Cat Power. Questi sono i Comaneci del 2010. Gli stessi che l'estate scorsa pubblicavano un ennesimo EP (Girl Was Sent To Grandma's in 1914) per dare continuità a un'entità riconoscibile e ancora in grado di far scattare in chi ascolta un processo di condivisione immediato. Condivisione profondamente legata all'approccio diretto e senza fronzoli della Amati, tanto che chi suona con lei è da sempre destinato a un ruolo di accompagnatore tra livelli strumentali che si inseguono e soluzioni estetiche che circoscrivono il mood dei brani. Da Gennaio 2009 di questa parte di progetto si occupa Glauco Salvo: "Glauco mi sta dando tantissimi stimoli. Lui cura tutti gli strumenti che non siano la mia chitarra acustica e lavora con me sugli arrangiamenti. Nel suo lavoro è una persona molto disciplinata, accademica, mentre io sono l'anti-accademia per eccellenza. Il che significa che ci compensiamo a vicenda creando un rapporto artistico molto costruttivo. L'ho conosciuto perché è diventato un elemento quasi costante dell'altro gruppo in cui suono, gli Amycanbe. Mi è sempre piaciuto il suo modo di suonare e in una situazione di difficoltà come è stata quella che mi sono trovata ad affrontare dopo il cambio di formazione, mi è sembrata la soluzione più naturale".
Sempre più tascabili i Comaneci, ma non meno toccanti. A misura di un mercato discografico dei piccoli spazi e delle poche risorse ma abbastanza trasversali per andare oltre i confini ristretti della penisola o adattarsi a situazioni artistiche tra le più disparate. Come le esibizioni condivise con il fumettista Giuseppe Palumbo - durante le quali quest'ultimo disegna mentre la band suona - o quegli house concerts che hanno permesso al gruppo di emergere decretandone la statura in fatto di "componibilità": "Con l'esperienza degli house concerts entri nel vivo di un luogo. Sai che la serata è organizzata per il tuo evento, sai che le persone vengono lì perché sono interessate esclusivamente a quello che fai, sai che compreranno CD perché hanno voglia di contribuire al tuo progetto. In più c'è l'accoglienza di una casa che, quando viaggi, vuol dire tantissimo. Ceni con chi organizza il concerto, sai già dove dormire, non devi scaricare e caricare tutti gli strumenti".
Consolatoria o familiare, folk o cameristica, la sensibilità dei Comaneci è unica nel suo genere e a suo modo necessaria. Al di là dei cambi di line-up e di una critica istituzionale che fatica a gratificare il gruppo con lo spazio che meriterebbe, resta una musica da monolocale che continua a raccogliere buoni risultati. L'unico rischio per il futuro potrebbe passare per un'eccessiva sclerotizzazione del suono che trasformi la personalità in clichè. Anche in questo caso, comunque, pare che Francesca Amati abbia le idee chiare: "Il gruppo deve tendere a una crescita, mirare a un'evoluzione, cercare un senso in quello che è. Andare oltre la casualità del momento e costruirsi giorno dopo giorno."
mercoledì 25 gennaio 2012
Pulse+Repeat: Artemoltobuffa (ITA, Aiuola) @ La Mela di Newton - ME 25.1.12
Pulse e Repeat, in collaborazione con la Mela di Newton
presentano:
Artemoltobuffa (ITA, Aiuola)
http://www.aiuola.it/20/arte.htm http://www.myspace.com/artemoltobuffa
[ pop sperimentale / emo folk / songs ]
Mercoledì 25 Gennaio, h. 21
@ La Mela di Newton via della Paglia, 2 - Padova
Continua il nostro esperimento, in compagnia di Repeat e della Mela di Newton: per il secondo appuntamento tocca ad un artista locale con band: trattasi di Alberto Muffato, in arte appunto Artemoltobuffa, le cui opere sono licenziate dalla simpatica Aiuola Dischi.
"Le cose perfette non ci portano fortuna, dobbiamo metterci di impegno a rovinarle ad una ad una"
E' dalle piccole meravigliose imperfezioni quotidiane che Alberto Muffato, in veste anagrammata Artemoltobuffa, ordisce le trame delle sue canzoni.
Dopo gli americani Oh! Pears proseguono i Mercoledì targati Pulse-Repeat, questa volta con un cantastorie nostrano.
Ci incanteranno le sonorità indie-pop dai colori pastello alla Kings of Convenience e Belle & Sebastian dipinte con testi scanzonati e scarabocchi naif a tratti surreali.
"Un pop delicato che usa le chitarre per farsi un tappeto su cui distendersi, le parole per disegnare e gli archi per colorare"
Mercoledì riapriamo cassetti della memoria dove avevamo riposto le emozioni passate come quelle vissute da piccoli in Estate, stando in mezzo alle cose immersi fino alla testa.
citandolo:
"Fare musica per me è come tenere un diario.
Cercare di ritrovare gli anni e le giornate, le persone incontrate, la musica ascoltata, i libri letti. Perciò queste canzoni presentano, come ogni diario, una doppia faccia: un lato buio dove si nascondono fantasie e ricordi, ed un lato solare dove prendono spazio la vita e le cose di sempre. In una mano provo ad impugnare il bagaglio della notte, con il suo carico di sogni e mistero. Nell'altra l'evidenza del giorno, in un deghejo di insetti e ticchettii. Stanotte e stamattina - appunto."
La stampa ha finora scomodato questi nomi: arab strap, lou barlow, beach boys, eels, goodmorningboy, jeff buckley, johnny cash, lucio dalla, guided by voices, flaming lips, low, motorpsycho, pavement, pedro the lion, radiohead, smog, sparklehorse.
qui sotto un paio di spunti dalla critica:
«Alberto Muffato è il fulmine che vi darà il colpo.»
M.Blatto-Rumore
«Gianni Rodari se fosse ancora vivo e, all'improvviso, decidesse di suonare la chitarra!»
G.Randaccio-Zero2
«Questo è il disco che non ti aspetti. Ma la sorpresa non è di quelle che ti mettono il sorriso.»
Bizarre-Blow up
«Alberto Muffato: un Italo Calvino solo più lo-fi?»
«No, io sono un Salgari più hi-fi.»
Musicboom
«in questo momento ed in questo paese: IL cantautore.»
C.Papaccio-Losing Today
«gli architetti sono qua
hanno in mano la città.»
M.Agnelli
«un disco di cui innamorarsi e pieno di canzoni da dedicare e da far innamorare.»
R.Lo Mele-Rumore
anche per questo appuntamento, sarà attivo lo streaming live su:
http://pleaserepeat.it/
http://meladinewton.wordpress.com/
http://pulsedata.blogspot.com/
presentano:
Artemoltobuffa (ITA, Aiuola)
http://www.aiuola.it/20/arte.htm http://www.myspace.com/artemoltobuffa
[ pop sperimentale / emo folk / songs ]
Mercoledì 25 Gennaio, h. 21
@ La Mela di Newton via della Paglia, 2 - Padova
Continua il nostro esperimento, in compagnia di Repeat e della Mela di Newton: per il secondo appuntamento tocca ad un artista locale con band: trattasi di Alberto Muffato, in arte appunto Artemoltobuffa, le cui opere sono licenziate dalla simpatica Aiuola Dischi.
"Le cose perfette non ci portano fortuna, dobbiamo metterci di impegno a rovinarle ad una ad una"
E' dalle piccole meravigliose imperfezioni quotidiane che Alberto Muffato, in veste anagrammata Artemoltobuffa, ordisce le trame delle sue canzoni.
Dopo gli americani Oh! Pears proseguono i Mercoledì targati Pulse-Repeat, questa volta con un cantastorie nostrano.
Ci incanteranno le sonorità indie-pop dai colori pastello alla Kings of Convenience e Belle & Sebastian dipinte con testi scanzonati e scarabocchi naif a tratti surreali.
"Un pop delicato che usa le chitarre per farsi un tappeto su cui distendersi, le parole per disegnare e gli archi per colorare"
Mercoledì riapriamo cassetti della memoria dove avevamo riposto le emozioni passate come quelle vissute da piccoli in Estate, stando in mezzo alle cose immersi fino alla testa.
citandolo:
"Fare musica per me è come tenere un diario.
Cercare di ritrovare gli anni e le giornate, le persone incontrate, la musica ascoltata, i libri letti. Perciò queste canzoni presentano, come ogni diario, una doppia faccia: un lato buio dove si nascondono fantasie e ricordi, ed un lato solare dove prendono spazio la vita e le cose di sempre. In una mano provo ad impugnare il bagaglio della notte, con il suo carico di sogni e mistero. Nell'altra l'evidenza del giorno, in un deghejo di insetti e ticchettii. Stanotte e stamattina - appunto."
La stampa ha finora scomodato questi nomi: arab strap, lou barlow, beach boys, eels, goodmorningboy, jeff buckley, johnny cash, lucio dalla, guided by voices, flaming lips, low, motorpsycho, pavement, pedro the lion, radiohead, smog, sparklehorse.
qui sotto un paio di spunti dalla critica:
«Alberto Muffato è il fulmine che vi darà il colpo.»
M.Blatto-Rumore
«Gianni Rodari se fosse ancora vivo e, all'improvviso, decidesse di suonare la chitarra!»
G.Randaccio-Zero2
«Questo è il disco che non ti aspetti. Ma la sorpresa non è di quelle che ti mettono il sorriso.»
Bizarre-Blow up
«Alberto Muffato: un Italo Calvino solo più lo-fi?»
«No, io sono un Salgari più hi-fi.»
Musicboom
«in questo momento ed in questo paese: IL cantautore.»
C.Papaccio-Losing Today
«gli architetti sono qua
hanno in mano la città.»
M.Agnelli
«un disco di cui innamorarsi e pieno di canzoni da dedicare e da far innamorare.»
R.Lo Mele-Rumore
anche per questo appuntamento, sarà attivo lo streaming live su:
http://pleaserepeat.it/
http://meladinewton.wordpress.com/
http://pulsedata.blogspot.com/
martedì 24 gennaio 2012
i Mercoledì alla Mela di Pulse & Repeat
Per tutto febbraio, ogni mercoledì Pulse e Repeat con la collaborazione della Mela di Newton vi somministreranno il vostro live intimo di metà settimana:
qui sotto le date definitive:
Mercoledì 1 febbraio
Chris Brokaw (USA, Codeine/Come)
http://www.chrisbrokaw.com
http://www.myspace.com/thechrisbrokawrockband
Mercoledì 8 febbraio
Ed Laurie (UK, Moonpainter)
http://www.edlaurie.com/
http://www.myspace.com/edlaurie
Mercoledì 15 febbraio
Sea + Air (DE)
http://www.facebook.com/SeaandAir
Mercoledì 22 febbraio
Above The Tree (ITA, Locomotiv)
http://www.myspace.com/bluerevenge1
Mercoledì 29 febbraio
Loch Lomond (USA, Chemikal Underground)
http://www.lochlomondmusic.com
http://www.myspace.com/lochlomondmusic
H. 21 @ la mela di newton
Via della paglia 2, Padova
Com. Ris. Soci ARCI
mercoledì 18 gennaio 2012
Pulse+Repeat: Oh Pears (USA, Philadelphia) @ La Mela di Newton - ME 18.1.12
Pulse e Repeat, in collaborazione con la Mela di Newton
presentano:
Oh! Pears (USA)
http://ohpearsmusic.bandcamp.com http://www.myspace.com/ohpearsmusic
[ pop sperimentale / emo folk / songs ]
Mercoledì 18 Gennaio, h. 20.30 (true story!)
@ La Mela di Newton via della Paglia, 2 - Padova
Parte questo nuovo esperimento, una serie di appuntamenti settimanali fissi: per noi una novità e non per niente lo facciamo in compagnia, giusto per essere sicuri di divertirci.
Da domani dunque, fino a fine febbraio, ogni mercoledì Pulse e Repeat con la collaborazione della Mela di Newton vi somministreranno il vostro live intimo di metà settimana, subito dopo i pasti, spaziando come consueto tra sonorità diverse e complementari (domani abbiamo Oh pears! appunto, seguiranno tra gli altri Chris Brokaw dei Codeine, Ed Laurie e la puntatina padovana invernale di Above the Tree).
A questo aggiungeteci lo streaming integrale del concerto, visibile sui siti di riferimento (domani certamente su quello di Repeat e probably anche sul blogghino Pulse) e per il primo appuntamento un'insolita modalità di ingresso a piacere (per dirla un po' anglofona, Up to you!).
Corey Duncan è di Philadelphia, e quando incide dischi, per la precisione bei dischi, si fa chiamare Oh! Pears.
Con una voce autorevole e ironica che ricorda Beirut, con la forza immortale degli archi classici di Ravel e Tchaikovsky, Corey racconta se stesso, la sua vita, i suoi amici e la sua famiglia, con godibili canzoni indie-pop d'autore.
Se avete apprezzato il suo progetto precedente, Pattern is Movement, se la reincarnazione spirituale di Jeremy Enigk non vi ha fatto rimpiangere troppo i Sunny Day Real Estate, se pensate che il pop possa essere anche sperimentazione, o se semplicemente volete sentire un po' di bella musica, non potete che dare una possibilità a Oh! Pears e al suo ultimo "Fill your Lungs".
Su bandcamp vi potete ascoltare il singolo approntato ad hoc per il tour europeo.
http://ohpearsmusic.bandcamp.com/
presentano:
Oh! Pears (USA)
http://ohpearsmusic.bandcamp.com http://www.myspace.com/ohpearsmusic
[ pop sperimentale / emo folk / songs ]
Mercoledì 18 Gennaio, h. 20.30 (true story!)
@ La Mela di Newton via della Paglia, 2 - Padova
Parte questo nuovo esperimento, una serie di appuntamenti settimanali fissi: per noi una novità e non per niente lo facciamo in compagnia, giusto per essere sicuri di divertirci.
Da domani dunque, fino a fine febbraio, ogni mercoledì Pulse e Repeat con la collaborazione della Mela di Newton vi somministreranno il vostro live intimo di metà settimana, subito dopo i pasti, spaziando come consueto tra sonorità diverse e complementari (domani abbiamo Oh pears! appunto, seguiranno tra gli altri Chris Brokaw dei Codeine, Ed Laurie e la puntatina padovana invernale di Above the Tree).
A questo aggiungeteci lo streaming integrale del concerto, visibile sui siti di riferimento (domani certamente su quello di Repeat e probably anche sul blogghino Pulse) e per il primo appuntamento un'insolita modalità di ingresso a piacere (per dirla un po' anglofona, Up to you!).
Corey Duncan è di Philadelphia, e quando incide dischi, per la precisione bei dischi, si fa chiamare Oh! Pears.
Con una voce autorevole e ironica che ricorda Beirut, con la forza immortale degli archi classici di Ravel e Tchaikovsky, Corey racconta se stesso, la sua vita, i suoi amici e la sua famiglia, con godibili canzoni indie-pop d'autore.
Se avete apprezzato il suo progetto precedente, Pattern is Movement, se la reincarnazione spirituale di Jeremy Enigk non vi ha fatto rimpiangere troppo i Sunny Day Real Estate, se pensate che il pop possa essere anche sperimentazione, o se semplicemente volete sentire un po' di bella musica, non potete che dare una possibilità a Oh! Pears e al suo ultimo "Fill your Lungs".
Su bandcamp vi potete ascoltare il singolo approntato ad hoc per il tour europeo.
http://ohpearsmusic.bandcamp.com/
sabato 14 gennaio 2012
pulse178: Musica da Cucina (ITA, Long Song) SA 14/01 @ la Mela di Newton, PD
A.S.U. in collaborazione con la Mela di Newton presenta:
Pulse#178
Musica da Cucina (ITA, Long Song)
http://www.fromthemountains.com/ http://www.myspace.com/musicadacucina
[ pop intimo / kitchen folk via stoviglie concrete: pentole, grattugie, mestoli, padelle intonate, mucchio di cucchiaini, sbattiuova amplificato, carta stagnola, vecchie posate d'argento, piattini da caffè, imbuti percossi, glockenspiel di cucchiai, voce cantata in teiera e carta stagnola, fischio con cannuccia, pentolone scolapasta, bottiglie soffiate, tortiera percossa con mestolo di legno, pentola sfregata con mestolo di legno, cucchiaio di legno su tagliere, orologio da muro, stufa a legna, coppette porta gelato, chitarra suonata con coltello ]
Sabato 14 Gennaio, h. 21.00
@ La Mela di Newton via della Paglia, 2 - Padova
Torna a Padova Fabio Bonelli, con la sua Musica da Cucina: dopo aver musicato "la Luna Nera" di Louis Malle all'interno della programmazione Mondayscreen di maggio scorso, questa è la volta della presentazione del suo secondo disco, ancora una volta omonimo. Poco male, non c'è pericolo di sbagliarsi: l'esordio del 2007 è già ampiamente introvabile.
Da allora Musica da Cucina ha suonato in tutta Europa, e recentemente in Tasmania al Mona Foma Festival di Brian Ritchie, facendo della versatilità performativa la sua bandiera, con tonnellate di concerti in teatri, case, ristoranti, mense, orti pubblici, scuole, nursery, gallerie d'arte, rassegne e festival di musica sperimentale, cinema, teatro e cibo.
Il nuovo lavoro segue e sviluppa la linea del primo, unendo suoni concreti a melodie e suggestioni folk e pop, divagazioni ambient e oniriche a una sorta di cantautorato intimo e minimale per chitarra, voce e tavolo apparecchiato.
Un disco che vive di piccoli dettagli e che parla di montagna e di terra, di madri e di figlie, di morte e di vita.
Frutto di un lungo lavoro di sperimentazione e affinamento, rispetto al precedente questo disco esplora nuovi suoni da cucina e nuovi modi di suonare gli oggetti raccolti in anni di ricerca tra mercatini e solai, come il glockenspiel di soli cucchiaini del brano 'Zeffirina' o la carta stagnola di 'Elvira e Amelia'.
La copertina e l'artwork sono stati affidati ancora a Giacomo Spazio e Valeria Maggiani, sui disegni visionari della zia Elvira, 84 anni.
La stampa disse:
"musica invernale e intima che impregna le pareti e culla dolcemente" - BLOW UP
"un disco insolito e poetico a cui è davvero un piacere abbandonarsi" - BUSCADERO
"una forma levigata e assai raffinata di cantautorato" - ROCKERILLA
"come se l'intimistico pop lo-fi "da cameretta" dei '90 si fosse trasferito nella vicina cucina" - RUMORE
Ascolti da "Musica da Cucina" 2007
crumbs (3,2 Mb)
Ascolto integrale dell'album "Musica da Cucina" 2011 su Rockit, qui!
Vi segnaliamo inoltre la partecipazione alla trasmissione Alza il Volume di radiotre in data 28/12/2011, qui reperibile in podcast e il filmato tratto dalla trasmissione Il Piatto Forte della elvetica RSI-la1, data 15/12/2011, visibile qui
Pulse#178
Musica da Cucina (ITA, Long Song)
http://www.fromthemountains.com/ http://www.myspace.com/musicadacucina
[ pop intimo / kitchen folk via stoviglie concrete: pentole, grattugie, mestoli, padelle intonate, mucchio di cucchiaini, sbattiuova amplificato, carta stagnola, vecchie posate d'argento, piattini da caffè, imbuti percossi, glockenspiel di cucchiai, voce cantata in teiera e carta stagnola, fischio con cannuccia, pentolone scolapasta, bottiglie soffiate, tortiera percossa con mestolo di legno, pentola sfregata con mestolo di legno, cucchiaio di legno su tagliere, orologio da muro, stufa a legna, coppette porta gelato, chitarra suonata con coltello ]
Sabato 14 Gennaio, h. 21.00
@ La Mela di Newton via della Paglia, 2 - Padova
Torna a Padova Fabio Bonelli, con la sua Musica da Cucina: dopo aver musicato "la Luna Nera" di Louis Malle all'interno della programmazione Mondayscreen di maggio scorso, questa è la volta della presentazione del suo secondo disco, ancora una volta omonimo. Poco male, non c'è pericolo di sbagliarsi: l'esordio del 2007 è già ampiamente introvabile.
Da allora Musica da Cucina ha suonato in tutta Europa, e recentemente in Tasmania al Mona Foma Festival di Brian Ritchie, facendo della versatilità performativa la sua bandiera, con tonnellate di concerti in teatri, case, ristoranti, mense, orti pubblici, scuole, nursery, gallerie d'arte, rassegne e festival di musica sperimentale, cinema, teatro e cibo.
Il nuovo lavoro segue e sviluppa la linea del primo, unendo suoni concreti a melodie e suggestioni folk e pop, divagazioni ambient e oniriche a una sorta di cantautorato intimo e minimale per chitarra, voce e tavolo apparecchiato.
Un disco che vive di piccoli dettagli e che parla di montagna e di terra, di madri e di figlie, di morte e di vita.
Frutto di un lungo lavoro di sperimentazione e affinamento, rispetto al precedente questo disco esplora nuovi suoni da cucina e nuovi modi di suonare gli oggetti raccolti in anni di ricerca tra mercatini e solai, come il glockenspiel di soli cucchiaini del brano 'Zeffirina' o la carta stagnola di 'Elvira e Amelia'.
La copertina e l'artwork sono stati affidati ancora a Giacomo Spazio e Valeria Maggiani, sui disegni visionari della zia Elvira, 84 anni.
La stampa disse:
"musica invernale e intima che impregna le pareti e culla dolcemente" - BLOW UP
"un disco insolito e poetico a cui è davvero un piacere abbandonarsi" - BUSCADERO
"una forma levigata e assai raffinata di cantautorato" - ROCKERILLA
"come se l'intimistico pop lo-fi "da cameretta" dei '90 si fosse trasferito nella vicina cucina" - RUMORE
Ascolti da "Musica da Cucina" 2007
crumbs (3,2 Mb)
Ascolto integrale dell'album "Musica da Cucina" 2011 su Rockit, qui!
Vi segnaliamo inoltre la partecipazione alla trasmissione Alza il Volume di radiotre in data 28/12/2011, qui reperibile in podcast e il filmato tratto dalla trasmissione Il Piatto Forte della elvetica RSI-la1, data 15/12/2011, visibile qui
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