mercoledì 16 dicembre 2009

Estratto video + Intervista: Dodos - pulse#99 (bis) @ Stalker Realoaded

Secondo episodio della combo Video+Intervista.
Si riparte dal #99(bis): Dodos - Stalker Reloaded, 25 novembre 2008
Il brano eseguito nel video è:
Fools
tratto da:
Visiter
(French Kiss, 2008)



PULSE#99 (bis) - Dodos live @ Stalker Reloaded [PD] from Pulse Data on Vimeo.



Stalker Reloaded, Padova 25/11/2009

Arrivo allo Stalker un po’ stizzita per il pacco gigante tirato dai Ruby Suns che avrebbero dovuto aprire la serata e che invece hanno preferito tornarsene in Nuova Zelanda, nonostante si fossero aggiudicati la colonna sonora dei miei viaggi in treno invernali. Suonano al loro posto gli anconetani el Cijo . Tra un cambio palco e l’altro ne approfitto per fare due chiacchiere con i Dodos. Ma capisco di dover per forza prima far conoscenza con la tour manager italiana che per altro vuole assistere all’intervista (che ansia!). I due comunque sembrano tranquillissimi uno in perfetto american outfit sorride ,l’altro più serio, un ciuffo scuro gli nasconde gli occhi e porta unghie decisamente più lunghe delle mie, sul momento inorridisco, poi mi viene in mente il tanto citato fingerpicking ed è tutto più chiaro.

Chi di voi si vuole presentare?

Logan: Batteria.

Meric: Voce e chitarra.

Quando hai cominciato a suonare Meric eri da solo e il nome della tua prima band era Dodo Bird, quando vi siete incontrati tu e Logan?

Meric: Ci siamo conosciuti due anni fa, quando lui era ancora un giovane metallaro skater. (risata)

Io stavo cercando un batterista e ora ci ritroviamo ad avere un cugino in comune: Ben..

Mi stai dicendo che siete diventati parenti?

Meric: No aspetta, ti sto facendo fare confusione: non abbiamo nessun legame di sangue. Però credo ci siano modi diversi di essere ugualmente legati, noi pensiamo e ci relazioniamo allo stesso modo perciò dico che siamo come cugini. Per di più quando abbiamo suonato la prima volta insieme ci ha presentato proprio mio cugino Ben e da lì eccoci.

Dove avete registrato il vostro ultimo album Visiter, uscito da poco per French Kiss?

Meric: L’abbiamo registrato a Portland, in un posto simile a questo.. certo senza tutte le insegne, senza la pubblicità della Budweiser e scritte che dicono “save your life, it’s crazy time” che comunque mi piacciono molto.

Si chiama “Type Foundry Studio” ed è un vecchio magazzino fornito di moltissimi strumenti, alcuni anche piuttosto complessi e strani. John Askew che è il proprietario dello studio ci ha aiutato a registrare .

Il vostro sound è genuino e diretto, anche l’uso degli strumenti, vi si può definire musicisti analogici in un mondo in cui prevale il digitale? Com’è il vostro rapporto con la tecnologia?

Logan: mi viene in mente proprio un episodio di poco tempo fa. Eravamo in tour con i Ruby Suns , che sono ripartiti stamattina (nella mia testa risuona un MALEDIZIONE!). Loro sono estremamente disinvolti nell’uso della tecnologia: molti sampler, pedali e altri effetti che usano per i loro pezzi. Ecco, guardando i loro set, oltre che suonandoci insieme, ho realizzato quanto io sia totalmente incapace di lavorare in modo così armonico e integrato con la tecnologia, a parte per l’uso basilare che ne facciamo su batteria e chitarra.

Ma è dunque tra i vostri propositi approfondire?

Logan: Sono molto interessato alle molteplici possibilità che offre. Per esempio Meric usa spesso il sampler per la voce, ma credo che noi siamo più attaccati ad un uso diretto, forse primitivo degli strumenti. (risata)

Meric: Vogliamo mantenerci fedeli al nostro istinto. Io amo l’uso della tecnologia digitale in musica, ma credo si tratti anche di una questione di resa live: io preferisco e mi diverte molto di più vedere persone che si muovono e suonano i loro strumenti.

In particolare la batteria, suona in un modo per cui mi piace vederla e sentirla.. come qualcosa che sta accadendo realmente, invece del solo movimento di dita...

Come quando si controlla la mail..

Meric: Si, ecco: anche se il suono che ne esce è tanto esplosivo da sembrare un vulcano proprio non mi convince visivamente, né ascoltando lo trovo affascinante.

A proposito del vostro background musicale, ho letto che tu Meric a parte la passione per la new wave, sei un buon conoscitore di poliritmi e percussioni africane. Non ti dispiace lasciare tutta la sessione ritmica a Logan?

Meric: Si certo. Io nella mia testa sono un incredibile batterista, (risata) ma quando si tratta di prendere in mano le bacchette non riesco minimamente a suonare come suona Logan, inoltre mi sento di smentire chi continua a dire che sono un eccezionale conoscitore di qualcosa.. a parte forse del mascarpone con la mostarda che ho appena scoperto stasera. (risate)

E tu Logan che mi dici della tua band progressive metal di una volta?

Logan: Uh, loro stanno andando forte anche senza di me. Forse non proprio forte come prima, ma vanno avanti bene. Non li ho più visti suonare da quando li ho lasciati ma so che hanno ancora date in giro. A volte mi viene un po’ di malinconia a pensare al mio periodo metal, ma credo che quello che sto facendo ora mi renda molto più soddisfatto.

I tuoi gusti musicali sono ancora gli stessi di prima?

Logan: Non del tutto. Mi piace ancora ascoltare musica pesante, ma non dello stesso tipo. Ad esempio, mi sono reso conto che un sacco di vocalizzi dell’heavy metal mi annoiano adesso.

A volte sono eccessivamente ridicoli, come nel black metal o nei pezzi strumentali heavy metal..non riesco nemmeno più a sopportare lo screaming hardcore, non hanno più niente a che vedere con la mia personalità. Perciò sì, i miei ascolti sono cambiati un po’.

Qual è lo show che avete fatto che vi è piaciuto di più? Raccontatemi qualcosa del concerto che avete fatto a Los Angeles di fronte ad una classe di bambini.

Meric: Oh, si beh era un anno fa, o forse più. Più che uno show era un suonare e tentare di stimolare qualcosa. Noi siamo andati in quella scuola con i nostri strumenti e abbiamo semplicemente fatto un po’ di rumore, dei suoni.. I bambini ci hanno fatto moltissime domande e anche riempiti di disegni che abbiamo pensato poi di sfruttare riutilizzandoli per le illustrazioni di Visiter e tutta la promozione del disco.

Il concerto che ci è piaciuto di più non saprei, ne abbiamo fatti molti durante questo tour. Ecco,forse l’altra sera a Vienna, eravamo lì, vero? Sì, Vienna e poi Praga … Ed è stato molto bello: abbiamo suonato a Praga di fronte ad una folla davvero entusiasta ed è stato incredibile perché noi non c’eravamo mai stati prima! Poi dopo il concerto abbiamo passeggiato sotto la neve e girato un po’ la città. E’ eccitante vedere cose che sono molto più antiche del mio paese, reperti che si conserveranno per sempre, piazze, mura antiche. Tutto questo forse non ha molto a che vedere con i concerti, ma ha a che fare con l’esperienza in tour… prossima domanda.

Cosa mi dite dei vostri lavori precedenti? Li avete abbandonati definitivamente?

Logan: Non ho mai ufficialmente chiuso con il mio lavoro, più che altro hanno capito che non sarei più tornato, non a breve. Però qualcosa del mio lavoro mi è tornato utile anche qui, c’è ad esempio un battito che ho in testa e che proveniva nello specifico da una delle macchine che usavo a lavoro; non l’abbiamo ancora utilizzato in un pezzo, ma molto probabilmente lo faremo, sta solo aspettando.

E tu Meric eri un cuoco..

Meric: Io ho definitivamente chiuso con il mio lavoro, non solo per la musica: ho realizzato di essere veramente pessimo, per cui non credo ci tornerò mai più a meno che le cose con la musica non si mettano davvero male...

Però devo dire che aver fatto il cuoco per un periodo ha aiutato in una certa misura il modo che ho di scrivere canzoni; molte di queste, soprattutto del primo disco, Beware the Maniacs, le ho scritte mentre cucinavo, venivano spontanee. Inoltre in cucina si ha la piena libertà di urlare per cui puoi cantare quanto ti pare e la gente non ci fa caso, o per lo meno fa finta di non farci caso.

Credo che cucinare e scrivere canzoni siano due cose molto simili e posso dire di essere più bravo in una cosa piuttosto che nell’altra.. non so bene quale comunque.

Il pezzo di apertura di Visiter, “Walking”, fa da colonna sonora ad uno spot pro Obama, cosa ne pensate?

Meric: Credo si trattasse di una proposta per uno spot su Obama. Non so se poi è stato effettivamente utilizzato. Comunque mi è sembrato grandioso! Intendo siamo molto felici che la nostra musica sia stata scelta per qualcosa di così forte. E comunque noi sosteniamo Obama e siamo piuttosto informati riguardo cosa sta accadendo ed è accaduto negli Stati Uniti.

In questo periodo abbiamo lasciato il Paese perché suonare in Europa era un’opportunità imperdibile, l’attitudine delle persone e il modo in cui siamo stati trattati, insieme alle opinioni su di noi quando c’è stato modo di discuterne, sono molto positive nonostante non ci fossimo mai stati.

Intervista a cura di Daniela Cia

Riprese: Luca Ferraris e Giulia Tirelli
Montaggio: Giulia Tirelli e Sergio Pigozzi

Video realizzato in collaborazione con Punto Video Toselli/Punto Giovani

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