martedì 14 dicembre 2010

Pulse#152 - Stanley Brinks (FRA) feat. Clemence Freschard (FRA) Martedì 14.12.2010 (Stasera!)

A.S.U. in collaborazione con la Mela di Newton presenta:

Pulse#152

Stanley Brinks (b.y_records, FRA)
a.k.a. Andrè Herman Düne
Andrè

+ Clémence Freschard (Radbab, FRA)
clemence freschard

[Anti Folk
/ Ultra Freak Lo-Fi /Cantautoriale /Beautiful Losers]
http://www.myspace.com/therealstanleybrinks
http://www.myspace.com/freschard


Martedì 14 Dicembre, h. 21.00 @ La Mela di Newton
Via della Paglia, 2 - Padova



Chiudiamo dunque l'anno così: con un graditissimo ritorno di due amici già ospiti Pulse nel lontano 2007, alla ex Chiesetta delle Zitelle.
Lui lo ricordiamo scazzato in maniera semplicemente sublime e geniale, quanto si confà a chi molla d'un tratto ambizioni da jetset e rapide prospettive di monetizzazione del proprio talento per poter lasciar libero sfogo all'ispirato strabordare compositivo;
lei invece dolcissima e artisticamente tutt'altro che al traino.
Difficilissimi da dimenticare, ve ne accorgerete!

Dal 1999 gli europei Herman Düne, composti inizialmente da Andrè, David-Ivar e Neman, hanno sfoderato album grandiosi quali "Turn off the light", "They go to the woods", "Giant" e l'eccezionale "Switzerland Heritage" con i quali si sono imposti anche negli States come tra i più rappresentativi artisti della scena anti-folk. Punti di riferimento del loro sound sono Silver Jews, Sebadoh, Pavement, Will Oldham, Cat Power, Smog, Magnolia Electric Co., Moldy Peaches, per arrivare poi a Neil Young e Bob Dylan. I loro show sono sempre una esperienza ogni volta eccitante e ogni volta differente per la loro capacità di improvvisare sul palco sempre nuovi pezzi e cover delle più improbabili. Con "Mas Cambios" la band ha virato verso lidi più pop pur non perdendo la loro vena indie e l'incredibile capacità di disegnare semplici ma splendide melodie.
Dall'inizio del 2007 però Andrè, di certo l'anima più sperimentale del gruppo, ha deciso di recuperare le atmosfere più lo-fi e crude degli esordi dando vita al progetto solista Stanley Brinks. Già dal 2003 vive a Berlino dove si è creato un pubblico fedele grazie ai suoi memorabili set solisti. Sotto una infinita quantità di moniker ha registrato più di 50 cd, perlopiù per la sua etichetta RADBAB REC. A dicembre sarà nuovamente in Italia, accompagnato come sempre dalla compagna cantautrice francese Clemence Freschard.

Rec.: Stanley Brinks - "dank u" Abbandonato il gruppo Herman Düne e lasciati da parte i progetti solisti Ben Dope, Ben Hashish, Klaus Bong (ricordo di aver intervistato André via e-mail un paio di anni fa, terminò l'intervista con un elenco dei dischi pubblicati da solista che occupava una pagina intera), Andrè Herman Düne si presenta ora con un nuovo moniker - Stanley Brinks - e con un nuovo album "Dank U", pubblicato dalla Ciao Ketchup. L'ascolto di "Dank U" è un'esperienza in tutto e per tutto simile a quella vissuta ascoltando uno qualsiasi degli album pubblicati dagli Herman Düne: verrete travolti, dunque, da lunghi testi ironici (che ne dite di un improbabile ritornello in inglese/italiano "all my roads don't lead to Rome, there is no place I wanna call home, mi sono bagnato fino al culo", tratto dal brano "Songs Of Hassan"?) e autobiografici ("Stanley Brinks" narra la storia della vita di André), da melodie semplici ed elementari nella loro genialità e da una musica folk a bassa fedeltà e davvero coinvolgente. Una nota di colore è rappresentata dalla partecipazione dei Wave Pictures nel brano "My Experience With Truth". "Dank U" è un album che ascolterò a ripetizione e André Herman Düne si conferma il mio eroe anti folk preferito.













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