giovedì 30 ottobre 2008

THE SIGHT BELOW ME 29/10/08 + RAFAEL ANTON IRISARRI GIO 30/10/08

pulse#97und98



  • MERCOLEDI 29 ottobre
    THE SIGHT BELOW (U.S.A., Ghostly International)
    TISKO TANSI, DISCO DANSI @ BOLDU' (Cannaregio 6000)
    VENEZIA

  • GIOVEDi 30 ottobre
    RAFAEL ANTON IRISARRI (U.S.A., Miasmah)
    PULSE @ Teatro RUZANTE (Riviera Tito Livio)
    PADOVA





Qui si parte con due serate pilota di altrettanti progetti su cui focalizzeremo la nostra attenzione per i mesi a venire (?):

l'insieme di entrambe le serate rappresenta poi uno di quei colpacci che con cadenza tipicamente random Pulse vi riserva
(tutt'altro che fortuiti, anzi, fortemente voluti), questa volta portando nelle nostre umide zone un artista che,
nonostante la sua innata "timidezza" ed incompatibilità con l'elevata esposizione (vedere i due suoi myspace per intenderci...)
non è riuscito comunque a tener nascosto il suo talento, ovvero Rafael Anton Irisarri, nella doppia declinazione della sua anima romantica:
da un lato la small-scale techno di THE SIGHT BELOW e dall'altra il contemporaneo ed emozionale pianismo del progetto che porta il suo nome, secondo nome e cognome.

Le location rappresentano l'altro aspetto della questione:
con il set THE SIGHT BELOW di mercoledì inauguriamo la nuova stagione TiskoTansi, serate di elettronica di qualità a Venezia, in collaborazione con TankBoys e Boldù.

Invece a Padova con il set di Rafael Anton Irisarri iniziamo giovedì un ciclo di serate che porterà sul palco del teatro Ruzante, oltre ad Irisarri,
i set per pianoforte di Hauschka il 5 dicembre e di Sylvain Chaveau il 12 dicembre

Il comun denominatore delle due serate è invece l'artista: nonostante il nome tradisca origini basche, Rafael viene da Seattle,
dove gestisce un paio di etichette musicali specializzate in elettronica (dall'ambient fino alla tech-house) e promuove artisti
nei più differenti campi dell'arte; é inoltre attivo nell'ambiente delle gallerie, per cui sonorizza istallazioni e mostre.
In termini di musica, Rafael si muove in un territorio vasto, che spazia circolarmente dalla contemporanea classica alla techno soffusa,
ma con un panorama sempre comune, quello di drones estratti da strumenti reali, piano e chitarra principalmente, che si distendono ora morbidi e
minimalmente svogliati, ora saturi di riverbero su cassa dritta.

"Daydreaming", il suo disco (sold out su etichetta Miasmah) a nome Rafael Anton Irisarri si colloca nell'arcipelago sonoro orbitante intorno
al sound dei norvegesi Deaf Center (Erik Skovdin è il titolare di Miasmah...). L'elettronica c'è, si sente, ma non è mai la sostanza,
è piuttosto il naturale elemento in cui galleggia un'emozione tangibile, un fluido in cui l'immagine riverbera e si rifrange deformandosi,
in un continuo sfocare e tornare a fuoco che non risulta mai sgradevole, come i sogni che ricordiamo solo in parte.

L'intuizione melodica è toccante e cristallina come in Lumberton che con i suoi intrecci timbrici e armonici,
raggiunge vette di raro struggimento, punteggiato di sottili sfarfallii sintetici.
Il riferimento, per chi se li ricorda potrebbero essere i Labradford a tratti per lo spleen evocato.

Altro discorso, ma nemmeno troppo per the Sight Below: nell' E.P. "No Place for Us", edito questo invece da Ghostly International
( etichetta tra gli altri di nomi più che validi come Matthew Dear o The Chap, per la quale dovrebbe uscire a giorni anche il nuovo album esteso, "Glider")
la materia sonora, ancora emanata da drones - qui più chitarristici e dilatati con sapiente uso di effetti -
va a rivestire un fitto scheletro di sommerse pulsazioni in 4/4 attorno ai 130 BPM, kick, hi/hat e null'altro.
Ascoltare per credere, il risultato è una techno intimista che sa di aurore boreali e di nostalgia oceanica;
come recitano sul sito Ghostly: techno music for a dark winter's night.

Sul sito della Ghostly si può scaricare per intero l'E.P. "No Place For Us" qui,
mentre qua è disponibile una ahinoi breve anteprima delle tracce dell'imminente "Glider", però un brano è scaricabile per intero...

Il set di The Sight Below prevede anche una componente video e si svilupperà nella totale oscurità.
Lonely is the new dance party!




















il concerto di RAFAEL ANTON IRISARRI al teatro Ruzante è organizzato in collaborazione con L'Università degli Studi di Padova,

lunedì 20 ottobre 2008

ABOVE the TREE, LU 20 Ottobre, A.S.U. Padova

ASU presenta:
pulse#96



Above the Tree (Marinaio Gaio)
http://a621.ac-images.myspacecdn.com/images01/85/l_1fd8d3c41f10815f89d15dd8fd0e439c.jpg
(Blues/Noise/Minimal/Acoustic duo - Senigallia & Caracas)
myspace.com/bluerevenge1
Associazione Studenti Universitari - via santa Sofia 5
Padova
orario aperitivo

Questo è un record, due volte in un anno resterebbe una coincidenza, ma qui son tre, allora diventa prova!
Ed in effetti il fatto è che Above the Tree o Marco Bernacchia cheddirsivoglia ci gusta, e capitato per caso la prima volta, in salotto di casa, ci eravamo trovati ad annodare un fazzoletto,
segnare una tacca sulla gamba del tavolo, addarlo su myspace e staccare un postit per riattaccarlo sopra la scrivania, nella categoria gialla della "ggente interessante".
Tant'è che poi sempre con il debordante Manuel Scano materializzarono uno dei set più belli del SSF08 in apertura a Matt Elliott...
E adesso, complici un lungo viaggio verso Praga con la macchina piena di strumenti (bene) ed una ministra ciellina (malissimo...), vualà,
eccoci al non c'è due senza tre in 9 mesi (nemmeno Bob Corn al tempo...), riciclato in un contesto inaspettato:
aperitivo incazzosello @ A.S.U. (o meglio, politically correct: momento conviviale e musicale di sensibilizzazione )

E dunque vai di riciclo, qui di seguito la envergreen presentazione pennellata da Enrico Veronese per il Summer Student Festival 08:

Dimenticate il blues ipertecnico da birreria, i giri ripetitivi, l'antistorica assenza di contaminazioni. Marco Bernacchia ha realizzato uno dei dischi italiani più belli dell'anno, del tutto avulso da logiche mercantili o considerazioni sui tempi: "Blue revenge" solletica i colpiti in fronte dal SIB-recupero del prewar folk dopo la liberalizzazione dei solchi, introducendo dosati quozienti di sperimentazione acustica sopra temi poco rough o raw. Un cuore nero batte a Senigallia.


dunque ci si vede lunedì 20 in A.S.U. via Santa Sofia 5, in centrissimo a Padova alle 19.30 circa
ingresso ad obolo libero,

non scriveteci chiedendo se si mangia/beve, mica scrivevamo aperitivo, se non era così!

martedì 7 ottobre 2008

MAHJONGG (USA, K records) MAR 07 Ottobre StalkeR*eloaded

pulse#95
MAHJONGG (USA, K records)
groovy/nowave/techno-afrobeat/disco/mindblowing ethno-funk
MARTEDI 07 Ottobre, ore 21.30
(vai qui per le indicazioni per arrivare)


La molla si è caricata a sufficienza da permetterci le prime prove tecniche di avviamento autunnale.

Mahjongg, ovvero scatto istantaneo, traiettoria fuori controllo e impatti multipli, le tessere del gioco cui si ispira il nome della band che esplodono in semispazi ben lungi dall'essere banalmente fisici.
Giungono report entusiastici da parte di chi ha avuto modo di vederli nelle prime date del tour; da Cesena:
"Concerto enorme, viscerale, bellissimo. Non perdeteveli".
D'altra parte non poteva essere diversamente, la lineare conclusione cui si giunge dopo l'ascolto (nel caso di chi scrive, continuato) del loro "Kontpab", ultimo disco (di due) sulla storica K records, è che i Mahjongg dal vivo devono essere in grado di stupire e coinvolgere.

Definirne lo stile è uno sforzo trascendentale, in definitiva inutile: ci sono dei soggetti che hanno una precisa funzione socio/estetica, quella di mantenere il mondo un posto bizzarro e stimolante. E i chicagoani in questione, seppur finora con discrezione, assolvono il compito con eso/is/terica efficacia.
Tralasciando la marea di divini dogmi geometrici forniti dalla stessa band via comunicato (passi il Dio Kontpab, passi pure la suggestiva simbologia del gioco cinese, e anche la dicotomia The Grid/The Sphere, ma non riesco a risparmiarvi la programmaticità di una frase come la seguente: "As a collective, Mahjongg believe that the body of human knowledge is our most prized asset, and the harmonic proportions of music are universal in other fields of endeavor"), resta la sostanza, molta e di varia provenienza.

L'ascolto è imprescindibile, e al di là dell'inevitabile myspace, sul sito della K records vi potete sciroppare tutto "Kontpab" in streaming.
Se avete poco tempo, DOVETE investire 8 dei vostri minuti nellascolto dell'incredibile Rise Rice, nona ed ultima traccia dell'album... un tripudio di tribalismo poliritmico sintetizzato che è semplicemente "oltre": sciabordate
di synth fuori dal tempo, percussioni afro pneumatiche, recitato apocalittico e mantra sognanti: la fine del mondo potrebbe non essere poi male, se dalla console decidessero che questa possa esserne la colonna sonora.

Se invece la Rivelazione Definitiva non vi vedesse ancora sufficientemente preparati, potete farvi instillare nel cervello quella zuccherosa melodia bubblegum che emerge dal rumore saturo in Those Birds are Bats: complici quelle chitarrine così maledettamente Brian Eno '73, potreste trovarvi a canticchiarla appena svegli per giorni.

Oppure potete sogghignare schivando i colpi delle pistole laser che accompagnano la canzonatoria Tell Police the Truth ("They'll believe you/If you've done nothing wrong/You've nothing to fear/Start from the beginning/With all the details")

Qualcuno magari si chiede "chissà come suonava il primo album?" http://it.youtube.com/watch?v=WtG1jko4bxA

Dal vivo i Mahjongg sono in cinque e si presentano con 1,5 batterie, chitarra, basso, tastiere assortite, svariati etti di silicio, numeri primi a bizzeffe e netta propensione all'improvvisazione.
Ci manca di sapere se si portino a spasso anche in Europa il subwoofer da duemila watt di cui si favoleggia in qualche recensione, noi speriamo di sì,
ma a quel punto non vorrete mica correre il rischio di farvelo raccontare da chi c'era, no?

Se vi chiedono a chi assomigliano:
ESG, Beck, Black Eyes, El Guapo/Supersystem, Liars, LCD Soundsystem, A Certain Ratio, Talking Heads, James Chance & The Contortions, Arthur Russell, Battles, Out Hud, Gang of Four.