domenica 28 marzo 2010

pulse#130: NIOBE (Tomlab, DE) + Petrina (djset!) Domenica 28/03/2010 @ Pixelle

A.S.U. in collaborazione con Pixelle presenta:

Pulse#130:

NIOBE (Tomlab, DE)
niobe with flowers
http://www.myspace.com/niobeniobe
Selezione musicale pre e post concerto a cura di PETRINA http://www.myspace.com/deborapetrina
Domenica 28 Marzo h.22
@ Circolo Arci Pixelle, Via Turazza 19/4 - Padova


Dopo l'apparizione mattutina al South by Southwest (SXSW), la deliziosa ed intrigante Niobe si addentra longitudinalmente in Italia con una manciata di date, al che non abbiamo resistito all'opportunità di riproporvela nella dimensione che riteniamo a lei molto adatta, quella del piccolo club.

Per l'occasione è in arrivo l'intervista realizzata in occasione della sua esibizione in apertura al SSF09, insieme a quella rilasciata dal suo connazionale e collega per quella sera, l'eccezionale Guido Moebius.
Sotto trovate solo la parte relativa a Niobe, sul post di competenza invece trovate entrambe le interviste, quindi passate a leggervi anche quella di Guido Moebius, qui.

Prima di lasciarvi al materiale preconfezionato (mica nell'accezione negativa del pane da toast del supermarket, eh... solo nel senso di precedentemente preparato da prodi recensori), un ringraziamento a Petrina che si è resa disponibile per questo esperimento che la vede nelle inedite vesti di selecter dietro ai cdj del Pixelle.

partiamo con la scheda redatta da Enver in occasione del SSF09: "Yvonne come Yma (Sumac), Cornelius nel nome del compositore giapponese. Niobe e l'etichetta Tomlab stanno come un millepiedi in cento scarpe: indietronica anni Zero, vocalismi lounge-jazz sulla soglia dell'età pensionabile, equilibrio tra vuoto e pieno, leggerezza tropicale. Una linea sottile unisce "Voodooluba" e "White hats" all'album più recente, "Blackbird's echo", uscito a maggio e che vede tra i produttori dj Olive e David Grubbs: interessante sarà osservare come nell'era della piena riproducibilità tecnica la tedesca di Colonia tradurrà sul palco tanto minimalismo elettro-acus(ma)tico, così fragile, così fascinoso, faraway/so close..."

per continuare con l'intervista, sempre al SSF09, di cui si parlava poco sopra, a cura di Daniela Cia

Che impressione hai avuto di questa prima serata del festival?
Ah, fantastico ottimo pubblico tutti molto attenti; da non crederci ...
I tuoi show sono carismatici, in particolare la tua immagine sul palco sembra riproporre quella delle dive del passato. C'è una figura femminile nel cinema o nella musica che ti affascina o in cui ti rivedi?
Questo è una sorta di inconveniente che si presenta spesso. Adoro le gonne ed in generale gli abiti tradizionali, ma quando sono sul palco sono più che altro concentrata sulla mia voce. Il mio artista preferito in verità è William Kentridge , un uomo quindi, credo sia uno degli artisti più grandi del mondo, è lui la mia fonte di ispirazione. Ha lavorato per la biennale dove è considerato una superstar, è molto apprezzato per i suoi video e i suoi disegni. Penso spesso ai soggetti dei suoi film e talvolta cerco di comporre con la mia musica una sorta di colonna sonora a quelle immagini.

Blackbird's Echo esalta il lato più soul della tua voce. Si tratta di una sorta di rottura con il sound glitch electro che ha fin qui caratterizzato tutti gli altri tuoi dischi. A cosa è dovuta la scelta di virare verso un suono molto più fisico e terrestre?
E' stata un'idea della mia etichetta, sono venuti a sapere che New York la mia musica è molto apprezzata ed in particolare ad alcuni musicisti avrebbe fatto piacere lavorare con me. Quindi la Tomlab un giorno mi ha detto: "ti abbiamo preso un volo per New York e andrai lì 5 settimane a lavorare in uno studio e loro suoneranno i tuoi pezzi". Si tratta di musicisti eccezionali tra cui John Zorn e molti altri che lavorano spesso con lui. L'idea era appunto quella di completare l'album in modo che alcuni brani contenessero delle parti orchestrali o comunque di jam così li abbiamo riarrangiati. E'stata un'esperienza nuova lavorare in un'orchestra.

Di che cosa parlano le tue canzoni? C'è un tema ricorrente ?

I mondi paralleli. Le descrizioni di mondi di amore molto romantici e strani, sono tutti nella mia testa voglio precisare, non credo negli alieni o negli ufo, ma mi piacciono queste realtà parallele e il tentativo di entrare nel cuore delle persone e tirare fuori il lato sognatore ed emotivo.
Questa prima serata del festival ha visto la Germania protagonista, tu e Guido Moebius vi eravate mai incontrati prima?

Si ci conoscevamo già, ci siamo incontrati spesso a Berlino, lo apprezzo molto come artista.
Colonia la tua città e la Germania Ovest in generale ha dato i natali a band del calibro di Can, Kraftwerk, ti sei mai sentita affascinata da questa scena, magari anche prima di iniziare con la musica?
Colonia ha avuto un'influenza decisiva su di me. Io sono cresciuta a Francoforte a 200 km da Colonia, lì sei nel vivo dell'atmosfera atmosfera creativa e della scena culturale, anche a Dusseldorf soprattutto per la scena noise: i Neu, Stockhousen. Questa gente viene tutta da qui per cui un sacco di ottima musica e stimoli importanti.
Come è nata la collaborazione con Mouse on Mars ?

Eravamo amici, ma ci conoscevamo musicalmente non personalmente. Poi a loro è piaciuto molto un mio disco e mi hanno chiamata dicendomi che avevano assolutamente bisogno di me e così ne è uscito Radical Connector (2004 ndr). Tutto ciò mi ha certamente molto lusingato ed è stato motivo di crescita.
Abbiamo già detto che il tuo album è stato registrato a NY, da lì oggi escono nomi molto interessanti : Animal Collective, Black Dice, Dirty Projectors. Ti piacciono questi gruppi? E credi che il tuo album abbia assorbito qualcosa del "sound" attuale di NY?
Wow, stiamo parlando di band che io adoro. In particolare i Dirty Projectors li ho anche incontrati, sono inoltre una grande fan degli Animal Collective e attualmente ascolto spesso gli Hecuba sempre un duo newyorkese, ma non posso dire che il loro sound mi appartenga artisticamente, no non credo. Come dicevo l'artista che più mi rappresenta in questo momento è William Caridge.

Chi è la seconda voce in "Time is kindling"?

Oh è David Grubbs, lui è davvero una star ed è simpaticissimo. Gli ho proposto di cantare insieme una canzone volevo che il tema fosse la telepatia e lui mi ha detto subito di si, dovevo dargli solo il tempo di scrivere il testo. Così ha scritto le parole e mi ha quasi sconvolto quanto si adattasse perfettamente alla musica che avevo composto io. Si è trattato di vera e propria telepatia.

Cosa stai ascoltando ultimamente?

Yma Sumac. Poi ho ascoltato per la prima volta nella mia vita West Side Story su disco, non il film. Se vedi il film West Side Story ti viene da storcere il naso, tutta questa gente che balla e canta... non l'ho mai sopportato, il film. Poi ho sentito West Side Story by Leonard Bernstein; oh mio dio è pura ispirazione e assolutamente moderno, questo disco di Leonard Bernstein è semplicemente incredibile.


e per finire una dettagliata presentazione dell'artista Niobe e del suo recente Blackbird's Echo a cura della sua agenzia.

La musica multi-sfaccettata di Niobe gioca con la contrapposizione tra la sua voce calda e quasi dark e i suoni manipolati, talvolta irriconoscibili. Gli effetti elettronici estendono e piegano i suoni degli strumenti acustici, i ritmi minimal accompagnano le strutture frastagliate, piccoli fendenti formano continuamente nuovi e fantastici immagini puzzle. Le composizioni di Niobe diventano vive con le loro interruzioni e i cambi inaspettati, senza però chiedere mai troppo agli ascoltatori. Niobe combina volutamente frammenti provenienti da diversi generi ed epoche musicali: i motivi del piano rhodes richiamano la musica jazz, un brano al piano conduce alla musica classica moderna, un riff alla chitarra o al basso evoca un feeling blues. In mezzo troviamo disturbi elettronici e suoni spaziali, battiti elettronici minimal e astrazioni programmate. Per passare dal drum&bass all'esotica, Niobe ha bisogno solo di un paio di battute: a volte i suoi pezzi sono come perfide decostruzioni, come sottili dissezioni create usando un bisturi molto tagliente. Il suo quinto album Blackbird's Echo è stato registrato a New York. Aki Onda, che è stato coinvolto come produttore d'onore, ha messo insieme una gruppetto di bravissimi musicisti di New York che provengono da background musicali molto diversi e hanno apportato una vasta gamma di elementi all'album. Tutti i musicisti che hanno dato il loro contribuito a Blackbird's Echo hanno iniziato a lavorare dal materiale preregistrato da Niobe a Colonia. La maggiore parte dei testi sono stati scritti da Niobe e gli altri co-autori conosciuti già nel suo album precedente: St. Lindemer, Roberto Cabot and Janeta Schude. La linea guida per tutti i musicisti coinvolti è stata quella di tirare fuori la loro propria versione e visione delle canzoni. Blackbird's Echo segna una certa rottura con l'artificialità aggressiva che ha sempre caratterizzato Niobe, ma ciò nonostante riesce a dimostrare la sua determinata caparbietà lungo tutta la durata dell'album. Anziché nascondersi timidamente di fronte ai contributi di Trevor Dumm (contrabbasso), Shelley Burgeon (arpa), Doug Wieselman (clarinetto), David Grubbs (voce e organo) e molti altri, Niobe riesce a integrare queste parti all'interno del suo personalissimo sound design. Non è sorprendente che il suo lavoro affascini per la riccchezza di sonorità, profondità e varietà che bisogna assolutamente scoprire.



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