mercoledì 10 novembre 2010

pulse#149: Setting Sun (USA, young love) -solo set- ME 10.11.10 @ LaMelaDiNewton - PD

A.S.U. in collaborazione con la Mela di Newton presenta:

Pulse#149

SETTING SUN
(Young Love Records, USA)
gary levitt / SETTING SUN


[ Indie / Elettroacustica / Pop ]
http://www.myspace.com/settingsun
http://www.settingsun.cc/



Mercoledì 10 novembre,
h.21
@ La Mela di Newton Via della Paglia, 2 - PD


I Setting Sun di Gary Levitt, ormai al quarto disco in carriera, ribadiscono il concetto che la psichedelia non necessita sempre di un immaginario lisergico. Fantasurreal è un incrocio di melodie pop, atmosfere folk e tappeti synth(etici), che richiamano tanto il David Bowie dei primi dischi quanto gli attuali MGMT.
Brani come la piccola gemma acustica Sacrifice o la più incalzante Into The Wire, non sono frutto del caso, ma di una maturità acquisita col tempo. L'album regala trentacinque minuti circa di frivolezze pop, deviazioni folk e armonie agrodolci di buona fattura, capaci di cullare piacevolmente i pensieri, dipingendoli a tinte forti senza causare capogiri o pericolosi voli pindarici. Una musica innocente e ricca di fantasia.

qui trovate un'esaustiva bio (in inglese)



Largely the work of one man, Gary Levitt, Setting Sun creates a fantastical mix of whimsy and brightly hued pop matched to a surreal lyrical sensibility that's the product of either a vivid imagination or some good drugs.

Levitt's whispery vocals might remind listeners of a less depressed Elliott Smith. Levitt mixes softly cooed choruses and murmured spoken-word verses giving the sense that he's playing and singing to himself. This personal, confiding style lends the music its defining intimacy. Levitt the storyteller is immediately alluring, offering an inviting closeness in the whisper and croon of his honest lyrics.

On the latter, Levitt seems fond of tape saturation as well, pushing the cut's big drum beat into the red for a fuzzy tom sound. Here We Go Magic's Jennifer Turner joins him for "Into the Wire," which turns out to be lyrically more mundane, with Levitt singing about doing dishes, cleaning the bathroom and making the bed over a sparkling pop melody.
Cuts like the leadoff "Driving" and the six-minute paean to sustained adolescence, "Don't Grow Up," recall Grandaddy in their mutations of organic instrumentation.
Perhaps most out-there (or "fantasurreal," to use the new parlance) is "The Sympathetic CEO" which is sung from the point of view of an executive sitting on top of the world, though, it sounds like it comes from the bottom of the deep blue. Whatever, you want to call it, Setting Sun has made an album that's wonderfully weird.

When not on the road, Gary is at home in the studio where he records himself and other artists. His approach is in the spirit of "I'm gonna have fun in the studio and explore". Trumpet lines blare optimistic over a melancholy verse. String lines grace softly over pounding drums. This dichotomy is one of the elements making Levitt's music stand out from the lot, a sense of optimism beautifully cohabits with some serious melancholy. It sounds of drive, love, and enjoyment, even when it acknowledges dejection.

Gary produces, records and plays most of the instruments with help from friends Lawrence Roper (back vox), Erica Quitzow from Quitzow (strings, back vox) and Jen Turner from Here We Go Magic (bass back vox). Drawing upon a spectrum of emotions and sounds, the music of Setting Sun ranges from traditional rock instrumentation to exotic hallucinatory synth patches, strings, horns and lush orchestral sounds. Inspired by classic songs with contagious melodies, Gary's voice has been compared to David Bowie and Elliott Smith and his arrangements to Arcade Fire, MGMT and The Beatles. However, this man has his own set of pipes with an unmistakeable purity and directness. This record marks Setting Sun as a mainstay on the indie scene as Gary further carves a niche writing and producing another soaring batch of sweepingly beautiful indie pop songs.

venerdì 5 novembre 2010

pulse#148 - HouseShow: TOM GREENWOOD (Atp, Usa) di JackieOMotherfucker + Errnois - Ve 05.11.2010

A.S.U. in collaborazione con via Tartini ;) presenta:

Pulse#148

TOM GREENWOOD (Fire/Atp , USA)
Greenwood
[ Indie / Psichedelia / Folk ]

http://u-sound.blogspot.com/
http://www.myspace.com/jomf
http://www.cueartfoundation.org/tom-greenwood.html



+ Errnois (51beats, PD)
errnois

[ Indie / IDM / Shoegaze ]
http://it-it.facebook.com/marcello.spolverato
http://www.myspace.com/errnois
http://www.51beats.net/51bts021.html


Venerdì Ottobre, h.21 @ Via Tartini 4

Il protagonista di questo Pulse l'abbiamo già incontrato diverse volte, anche recentemente, con i suoi Jackie O'Motherfucker.
Anche qui l'occasione è notevole, sia per la location, dato che dopo anni ritorniamo in modalità houseshow in via Tartini 4/a, sia per l'unicità rispetto ai precedenti concerti targati JOMF, trattandosi di un set, come leggerete di seguito, che ha preso forma in vista di una particolare occasione proprio un paio di mesi dopo il suo tour italiano.
Tom Greenwood, conosciuto per essere il chitarrista e cantante, nonché fondatore dei Jackie-O Motherfucker ha appena presentato (maggio 2010, presso la Cue Art Foundation di New York) la sua prima mostra personale, curata dall'artista Chris Johanson.

Presenta ora una serie di performance soliste, ognuna delle quali uniche, costruite a partire sia da materiale inedito che di repertorio, da pezzi tradizionali e da improvvisazioni, utilizzando in un insieme organico chitarre, voce, effetti e turntable - come ai tempi dei primi Jackie'O.
Il tutto arricchito dalla proiezione prima del concerto del video "The Salem Singers", appositamente editato per la mostra, oltre che chiaramente da visual sulla performance musicale.

Nato nel 1966, figlio degli altipiani del Dakota, Tom Greenwood mostra presto grande inclinazione alla multimedialità. Salta da una scuola d'arte all'altra del freddo nord prima di ritrovarsi sulle strade di Minneapolis dove consegue la laurea in Media Arts.
Dopo aver trascorso la fine degli anni ottanta immerso nell'ambiente del rural rock, Greenwood decide di affondare nelle viscere del Lower East Side di Manhattan, dove entra in contatto con Thurston Moore, che lo incoraggia a proseguire il suo percorso musicale.

Dopo una serie di spiacevoli vicissitudini, Greenwood a metà degli anni novanta finisce a Portland, Oregon, dove tutt'ora risiede, e dà vita al "folle" progetto musicale che continua ancora oggi: Jackie-O Motherfucker.
JOMF è American Folk Music ma non solo: nel tempo, ha attraversato
il jazz più d'avanguardia, al suono delle radici si è unita la costante necessità di andare oltre: il risultato è quanto di più psichedelico si possa ascoltare nel panorama musicale odierno; chitarre che suonano come sitar, percussioni, tape loops, xilofoni, sax, clarinetti, voci fino ad evolvere nel suono attuale, più "compatto" ed, in un certo, senso space rock.
Nel 2010 i numerosi progetti musicali - Jackie-O, The U SOUND series, i vari live show - si fondono con quelli visuali per fluire in milioni di inaspettate direzioni e percorrere sempre nuovi sentieri estetici accomuniati dalla passione per la psichedelia, la ripetizione ed il concetto di folk.


Link:

http://u-sound.blogspot.com/
http://www.myspace.com/jomf

http://www.cueartfoundation.org/tom-greenwood.html


Errnois

Errnois è dal 2008 il progetto solista electro-oriented di Marcello Spolverato, ventinovenne padovano ex bassista, ex dams, ex indie-rocker.

Il suo primo album, "The Winter Season", è stato pubblicato lo scorso dicembre dalla netlabel milanese 51beats.

Dentro c'è un po' di tutto: soundscapes malinconici, IDM, sfrigolii glitch, field recordings, carillon e l'indietronica virata al folk dei Mùm.

Buonissime le recensioni, non solo in Italia; la webzine "sentireascoltare" lo ha definito "un quasi capolavoro".

Nel corso del 2010 altri pezzi sono stati pubblicati dalla giapponese Crest Records, dall'islandese Bad Panda e dalla netlabel romana Inglorius Ocean.

Quelle cui Marcello dà vita sono atmosfere minimali e sognanti, istantanee decolorate e ideali colonne sonore che rimandano, pur con soluzioni del tutto personali, all'universo pastellato della Morr
Music.
Link:

http://it-it.facebook.com/marcello.spolverato
http://www.myspace.com/errnois
http://www.51beats.net/51bts021.html


giovedì 4 novembre 2010

MIKE HUCKABY presents: SUN RA CLASSICS with RA.H + Magic Towers @ FLAT 4 nov 2010

Mike Huckaby presents: SUN RA CLASSICS
HUCKABY
http://www.myspace.com/mikehuckaby
giovedì 4 novembre @ Flat, via Einaudi 19, Mestre
Sun Ra Set re-edited and effected by Mike Huckaby (SYNTH Detroit) on Reel 2 Reel and Ra.H (Morphine Records) on Effects and Synths
Opening Act:
MAGIC TOWERS

Un act esclusivo presentato solamente in 2 occasioni, una a Berlino in ottobre, e il 4 novembre al Flat di Mestre, organizzato dalla Morphine Records e SYNTH Detroit, in collaborazione con l'Associazione FLAT, Elefante Rosso e PULSE!

Mike Huckaby, uno dei pionieri della Detroit Deep House, solido DJ e produttore che dopo quasi 30 anni di attività continua a ricercare modi nuovi di esprimersi rimanendo ancorato alle radici, ed è proprio con il Reel2Reel che verranno rieditati classici di Sun Ra con degli inserti analogici ed effettistici di Ra.H, creando una sorta di continuità del messaggio cosmico del grande Maestro.
MIKE HUCKABY, direttamente da Detroit, la Betlemme della techno, è dj di fama mondiale con oltre quindici anni di attività alle spalle. Come produttore è l'uomo che fa uscire le tracce più deep della motor city. La sua conoscenza di techno, house e garage è immensa e, nonostante la sua figura pubblica sia defilata dai riflettori del glamour, immenso è il rispetto che gli porta la scena.
http://www.myspace.com/mikehuckaby
http://www.residentadvisor.net/dj/mikehuckaby


RA.H è il best kept secret della house italiana. Ma solo per gli italiani: due
giorni dopo la data al FLAT, per esempio, sarà a far ballare centinaia di persone al Panorama Bar di Berlino. La sua è una house super deep e lisergica, black music totale che fonde richiami old-school alle radiazioni cosmiche che vengono dal suo profondo amore per funk, soul, jazz, e tutte quelle musiche che liberano anima e corpo. Con la sua etichetta, Morphine Records, oltre alle sue produzioni (le ultime sono finite nelle topten di chiunque!), ha pubblicato il 12" che ha rilanciato un eroe scomparso della techno come Anthony 'Shake' Shakir.
http://www.myspace.com/rahisrah
http://www.residentadvisor.net/dj/ra.h

I due alchimisti riediteranno in tempo reale la musica del grande SUN RA, uno che se cerchi la voce "culto" nel dizionario ci trovi la sua foto. E' decisamente impossibile dare l'idea di chi sia Sun Ra in poche righe. Non basta dire che è un gigante in ambito jazz, che è l'originatore di tutta la filosofia ed estetica afrofuturista, che è stato tra i primi musicisti non accademici ad usare strumenti elettronici, che è stato psichedelico prima di qualsiasi ragazzo col caschetto, cosmico prima di qualsiasi hippie, che fu teletrasportato su Saturno già negli anni 30.
Come non basta linkare wikipedia. Pero' è un inizio.
http://en.wikipedia.org/wiki/Sun_Ra

Ad aprire saranno i MAGIC TOWERS, nuovo duo superminimale batteria elettronica-synth che si mormora essere l'ultima incarnazione di Ottaven, o forse era tal Canedicoda...
http://magictowers.bandcamp.com/

data in collaborazione con Associazione FLAT, ed Elefante Rosso
Un set unico ed irrepetibile, posti limitati, ingresso riservato ai soci FLAT.
Info: morphosis@morphinerecords.com circolo.flat@gmail.com bnlze@yahoo.it